BUFALA ALLARMISMO Esperimenti nucleari pericolosi sul Gran Sasso – bufale.net

Come siamo stati bombardati noi di segnalazioni al riguardo, scommetto anche voi siete stati bombardati da diversi allarmistici messaggi riguardo a presunti, pericolosi, esperimenti nucleari sul Gran Sasso potenziamente in grado di trasformare l’Abruzzo nel mondo postatomico e futuribile di Mad Max e Ken il Guerriero.

Confusione di certo non diminuita dal recente reportage di una nota trasmissione televisiva nazionale, la cui diffusione online ha nuovamente acuito la confusione gli (immotivati) timori.

L’attimo di confusione è dato da “C’è un materiale radioattivo usato in un laboratorio, è pericoloso”: predicato che, sostanzialmente, si basa sull’asserzione che ogni laboratorio di fisica nucleare sia equipollente all’altro e tutti siano equipollenti a centrali nucleari malsicure.

Sostanzialmente, secondo questa teoria il Dolce Forno della Harbert, il giocattolo per bambini con un piccolo fornetto alimentato da una lampadina ad incandescenza, è più che adatto per cucinare un pranzetto luculliano e col kit del piccolo chimico regalato ad un bambino puoi cagionare un’esplosione atomica in grado di radere al suolo una città.

Cosa che ha spinto l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ad intervenire

Riportiamo il commento

INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Cara Carola,
grazie per la domanda. Il servizio delle Iene andato in onda ieri sera contiene numerose falsità e poche verità presentate in modo parziale e fazioso. Cercheremo quindi di fare chiarezza su alcuni punti che destano preoccupazione in lei come in molte altre persone che abitano il territorio.
I Laboratori Nazionali Del Gran Sasso – INFN hanno a cuore la sicurezza dell’acqua del Gran Sasso. La sicurezza dell’acqua in particolare, e dell’ambiente in generale, è una condizione necessaria ai Laboratori per svolgere le proprie attività di ricerca. Soprattutto perché i nostri Laboratori sono parte del territorio abruzzese: molti nostri ricercatori e molte delle persone che vi lavorano sono abruzzesi, vivono nel territorio e bevono l’acqua che esce dai loro rubinetti. E l’INFN pone la massima attenzione al rispetto della legge: tutto è fatto nel rispetto delle norme e con le autorizzazioni necessarie. Quindi anche nel caso del nuovo esperimento SOX si è seguito rigorosamente l’iter di legge. L’autorizzazione all’impiego è stata ottenuta da Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero della Salute, Ministero dell’Ambiente, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Interno (Protezione Civile) e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
SOX non è un esperimento nucleare che prevede la manipolazione di atomi, come accade per esempio in una centrale nucleare, ma un esperimento scientifico che usa una sorgente radioattiva sigillata, come quelle che vengono usate, sia pure con una diversa potenza e differenti finalità, negli ospedali delle nostre città per eseguire esami diagnostici e terapie. SOX è infatti un esperimento per lo studio dei neutrini che utilizza 40 grammi di polvere di Cerio 144. Il Cerio 144 produce decadimenti radioattivi spontanei, non reazioni nucleari di fissione. SOX quindi non ha niente a che vedere con un reattore nucleare, non può esplodere, neppure a seguito di azioni deliberate, errori umani o calamità naturali. (Per saperne di più: https://www.lngs.infn.it/it/borexino)
Per garantire lo svolgimento in assoluta sicurezza dell’esperimento, senza nessun rischio per le persone e per l’ambiente, il Cerio 144, è isolato e totalmente schermato. La polvere di Cerio è chiusa e sigillata in una doppia capsula di acciaio, che a sua volta viene poi chiusa all’interno di un contenitore di tungsteno dello spessore di 19 centimetri, del peso di 2,4 tonnellate, realizzato appositamente per SOX con requisiti più alti rispetto agli standard di sicurezza richiesti, e in grado di resistere fino a 1700 °C. La sorgente rimarrà chiusa sotto chiave nel suo alloggiamento inaccessibile, per l’intera durata dell’esperimento, cioè 18 mesi. Il contenitore di tungsteno è indistruttibile: è resistente a impatto, incendio, allagamento e terremoto, secondo studi rigorosi che sono stati svolti come previsto dalla legge e verificati dalle autorità competenti. Quindi, tutti i rischi citati durante la trasmissione, dal terremoto all’atto terroristico, non sono realistici.
SOX, dunque, non rappresenta in alcun modo un rischio, né per la popolazione né per l’ambiente: non implica nessuna dose radioattiva per nessuno, e naturalmente neanche per le persone che lavorano nei laboratori, la dispersione del Cerio è impossibile anche in caso di incidente, la sorgente sarà sempre sorvegliata 24h/24 dal personale che di norma svolge l’attività di sorveglianza nei Laboratori.

Nessun rischio dunque, e nessun esperimento con materiale fissile.

Potete dunque dormire sonni tranquilli, e scoraggiare ogni allarmismo.

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