L’alimentazione vegana più osservante richiede un rigido regime alimentare. La c.d. alimentazione cruelty free infatti non si basa sul semplice, empiricamente osservabile e, per chi dovesse decidere una scelta alimentare comunque radicale e senza compromessi, evitare prodotti ottenuti dagli animali, ma sullo scartare e rigettare senza appello ogni prodotto che potrebbe contenere tracce animali o aver provocato il minimo stato di sofferenza negli stessi.
Nessuna meraviglia che i social stiano diffondendo a più riprese appelli per negare natura di cibo adatto al consumo vegano o anche solo vegetariano al fico.
Il motivo è dato da un insetto, la Blastophaga Psenes, altrimenti detta “Vespa del fico”, che fecondando i fiori di fico provoca la loro “evoluzione” nell’infruttescenza da noi tanto amata.
La bufala dichiara che le vespe del fico muoiono come parte del processo di impollinazione, e che il fico preserva in qualche modo i loro corpi che poi vengono ingeriti dai consumatori della pianta.
Solo parte di questa bufala è vera: ed è la prima. Effettivamente il ciclo vitale della vespa del fico e del fico prevede la morte di un numero ingente di vespe.
Ma assolutamente non prevede il consumo umano di vespe intrappolate.
Riassumendo le fonti fornite, l’infiorescenza del fico, giunta a maturazione completa libera un profumo che attrae le vespe. Le vespe entrano nello stretto passaggio che consente l’accesso ai fiori, ferendosi sovente nel processo. Con ali ed antenne danneggiate non possono sopravvivere: possono solo deporre le loro uova, sia maschili che femminili, ed impollinare (col polline ottenuto alla nascita) i fiori.
Morta la vespa “madre”, le larve di vespa si nutrono di alcuni semi, lasciandone altri perché arrivino a maturazione, le vespe maschio (più piccole e senza ali) fecondano le vespe femmina e rosicchiando intorno a sé creano uno spazio idoneo perché le vespe femmina volino in un’altra infiorescenza ricominciando il ciclo.
Quindi sì, è probabile che un’infiorescenza giunta a maturazione, diventando un fico, possa aver contenuto, ad un tempo, il cadavere di una vespa. Ma gli enzimi in esso contenuti lo avranno completamente disciolto in nutrienti usati per la maturazione.
Quindi:
Il fico, pertanto, non contiene parti animali e non è più “crudele” di ogni altra pianta da frutto sul pianeta.
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