Basta Ciclisti Bugliano fa parte della ricca e nutrita famiglia delle battute sulle città inventate, nel sottogenere dedicato alle bizzarre avventure di Bugliano.
Eredi delle Città Invisibili di Italo Calvino, tali immaginarie città esistono nella Blogosfera per descrivere ogni tipo di burla e beffarsi dei tormentoni e dei terrori e parossimi del popolo della Rete.
Ricorderete tutti il quartiere di Sucate, insulto di natura sessuale ma anche immaginario municipio di Milano pronto a chiedere a gran voce al mondo della Politica di pronunciarsi su una altrettanto immaginaria moschea insistente sul proprio suolo alla via Giandomenico Puppa.
Oppure la città di Vergate sul Membro, nota al mondo per ospitare il famoso giudice Bilden Berg e la sua bizzarra crociata contro i crocefissi nelle scuole.
Tra tutte queste città ultimamente brilla la Città di Bugliano, da non confondersi con l’omonima reale frazione del comune Lucchese di Barga a rischio d’assalto da chi in queste ore da chi non ha compreso lo scherzo.
La beffa di Bugliano, immaginario comune nel Pisano è esplosa nel marzo del corrente anno, e non si è mai fermata.
Il bersaglio della bizzarra immaginazione dietro il microcosmo di Bugliano sono i Ciclisti. In una emozionante saga degna del Marvel Cinematic Universe abbiamo il sindaco Fabio Buggiani, successore del Matteo Doroteo delle precedenti iterazioni dichiarare guerra ai ciclisti.
Le motivazioni sono una parodia dello stereotipo dei ciclisti indisciplinati che occupano le strade, incarnate da orde di ultrasettantenni in grado di causare incidenti in una popolazione armata di Ape Piaggio bizzarramente organizzati.
Ogni supereroe ha la sua genesi, ogni eroe nasce dalla tragedia. Anche in questo caso l’ordinanza immaginaria nasce da un dolore immaginario. La triste tragedia del Pestosassi, degna di rivaleggiare con la Tragedia di Darth Plagueis in Guerre Stellari
Il Pestosassi che, in un comune immaginario la cui economia immaginaria si basa sull’Ape Piaggio, è stato coinvolto in un grave incidente rischiando la vita dei suoi nipotini caricati di straforo sul cassone del mezzo.
Naturalmente l’inesistente Pestosassi è stato raffigurato nella bufala-beffa-burla da un ignoto abitante di Oristano, che ha vissuto una simile esperienza, fortunatamente restando illeso ma senza il tragicomico carico umano dell’anziano Buglianese.
Abbiamo come la sensazione che Bugliano continuerà a regalarci nuovi capitoli della sua epopea ancora a lungo.
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