Il caso della settimana si consuma in classe: un bambino solo in classe perché “iperattivo”, il coinvolgimento di ministero e garante e una vicenda piena di domande e dolore umano.
Bambino solo in classe perché “iperattivo”, ministro dispone verifiche
Nasce tutto dal trasferimento di un bambino “iperattivo” da una classe all’altra, nel’era 2.0 delle “chat delle mamme su Whatsapp”.
Un bambino di terza elementare viene spostato da una sezione all’altra. All’arrivo, una amara sopresa: il piccolo riferisce di essersi trovato da solo perché tutti gli altri bambini erano a casa “influenzati”.
Evento simultaneo credibile come l’assenza in blocco “per malattia” durante una partita di calcio, e sul quale i genitori del piccolo gettano il sospetto di un “ammutinamento” degli altri genitori
“Una situazione umanamenteoffensiva anche per gli insegnanti – scrive la madre del bambino in una lettera al quotidiano online LaCNews24, riportato anche da TGCom24 -. Mio viglio ha un quoziente intellettivo superiore al 75% della media dei bambini della sua età. Gli è stata quindi diagnosticata un’iperattività: in pratica il suo cervello corre velocissimo e le sue gambe altrettanto. E’ bilingue: parla inglese e italiano, fa i conti con una rapidità impressionante, suona tutti gli strumenti musicali senza conoscere le sette note, eppure nella classe dove si trovava veniva preso in giro come il ‘ritardato'”.
Sembrerebbe vi sia anche stata richiesta di un insegnante di sostegno, ma gli esiti odierni hanno cambiato tutto.
Della vicenda sono stati interessati il Garante per l’Infanzia e il Ministro Valditara, che ha preso immediatamente contatto con la scuola per raccogliere tutti i dati alla luce della valutazione di eventuali provvedimenti del caso.
Restiamo in attesa dei rilievi delle autorità interpellate.
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