Categorie: Analisi in corso

ANALISI IN CORSO 22enne si suicida per amore in diretta su Facebook

Ci segnalano questa notizia del Sussidiario pubblicata il 12 Ottobre 2016:

SUICIDIO IN DIRETTA VIDEO, LASCIATO DALLA FIDANZATA SI SPARA SU FACEBOOK: È UNA BUFALA? (OGGI, 12 OTTOBRE 2016) – Ha dell’incredibile, se confermata, la vicenda di Erdogan Ceren, 22enne turco, che si sarebbe suicidato a colpi di fucile mentre era in diretta video su Facebook dopo essere stato lasciato dalla sua fidanzata. Come riportato dal giornale turco Aksam, il ragazzo avrebbe imbracciato il fucile nella sua camera da letto all’interno della propria abitazione, posta nella provincia di Osmaniye, in Turchia meridionale. A detta de “Il Messaggero”, la diretta sui social avrebbe avuto inizio intorno alle 15, con Erdogan che prima di uccidersi avrebbe dedicato alcuni versi alla sua ex ragazza di cui riportiamo la traduzione:”Il nostro amore sarebbe stato una saga, i nostri occhi non avrebbero versato lacrime. Ora dimmi amore, stai andando via, le mie mani bruceranno senza di te”. Poi, un attimo prima di aprire il fuoco, ha aggiunto: “Nessuno mi ha mai creduto quando dicevo che mi sarei ucciso. Guardate questo”. Il video sconvolgente dell’accaduto è visibile cliccando qui, ma restano i dubbi sulla veridicità dell’estremo gesto: Erdogan Ceren si è ucciso davvero per amore o si tratta della solita bufala?

Troviamo conferma nell’articolo del Messaggero citato dal Sussidiario, e anche sul notiziario on-line turco Aksam. In quest’ultimo, con l’utilizzo di un traduttore, troviamo conferma sul fatto che le autorità abbiano aperto un’indagine. Ora, andiamo per ordine.

L’agenzia AGI, così come il Sussidiario, innalza il sospetto della bufala. In chiusura dell’articolo, AGI parla di “personaggio inventato”, una categoria di account di Facebook alla quale apparterrebbe il profilo personale di Erdoğan Ceren. Prima di analizzare il profilo Facebook andiamo a verificare la notizia sulla stampa internazionale. Il Daily Mail riporta che il ragazzo sarebbe morto poco più tardi in ospedale e la polizia turca avrebbe fatto partire le indagini da Duzici, un distretto della provincia di Osmaniye in cui viveva il Ceren. Ancora, il Mirror riporta l’accaduto e non parla di bufala come del resto The Sun.

Stringendo il cerchio, prendiamo in esame il profilo Facebook di Erdoğan Ceren. A catturare la nostra attenzione è un particolare:

Sopra il nome utente compare la scritta “In memoria di”. Consultando l’assistenza Facebook sugli account commemorativi troviamo quanto segue:

Gli account commemorativi permettono ad amici e famiglia di raccogliere e condividere ricordi di una persona deceduta. Quando un account viene reso commemorativo, ne preserviamo la sicurezza impedendo a chiunque di accedervi.

Se a Facebook viene comunicato il decesso di una persona, la nostra procedura prevede che l’account venga reso commemorativo.

Ancora:

Puoi indicarci in anticipo se desideri che il tuo account venga reso commemorativo o venga eliminato in modo permanente da Facebook.

Gli account commemorativi permettono ad amici e famiglia di raccogliere e condividere ricordi di una persona deceduta. Gli account commemorativi presentano le seguenti funzioni principali:

– L’espressione In ricordo di sarà visualizzata accanto al nome della persona sul suo profilo.
– A seconda delle impostazioni sulla privacy dell’account, gli amici possono condividere ricordi sul diario commemorativo.
– I contenuti condivisi dalla persona (foto e post) continuano a essere su Facebook e sono visibili al pubblico con cui sono stati condivisi.
– I profili commemorativi non vengono visualizzati in spazi pubblici come i suggerimenti delle Persone che potresti conoscere, le inserzioni o i promemoria dei compleanni.
– Nessuno può accedere a un account commemorativo.
– Non è possibile apportare modifiche agli account commemorativi per cui non è stato indicato un contatto erede.
– Le Pagine gestite da un unico amministratore il cui account è stato reso commemorativo saranno rimosse da Facebook se riceviamo una richiesta valida.

Chiunque voglia rendere commemorativo l’account di una persona cara può compilare un modulo:

Nel caso di Erdoğan Ceren vediamo “In memoria di”, ma di sicuro si tratta di disposizioni di Facebook in base al tipo di segnalazione. Il primo post visibile è dell’amico Kadir Çelik, che da una traduzione sommaria sembra voler segnalare un falso profilo:

Continuando a ritroso, l’amico Ismail Siyahoglu posta una foto scattata probabilmente durante la sepoltura:

Infine possiamo imbatterci nel tragico video della diretta. Per rispetto verso la sensibilità di quanti ci leggono eviteremo di incorporarlo. Seguendolo minuto per minuto, però, possiamo fare delle considerazioni:

00:39 – Il ragazzo spara e l’immagine si fa confusa fino a oscurarsi;
00:52 – Si sente una sorta di rantolo, come un lamento. Uno sfiato sofferente;
01:15 – Qualcosa fa strisciare il telefono dal quale viene trasmessa la diretta e per qualche istante si intravedono dei colori sfuocati;
01:32 – Di nuovo, qualcosa striscia e sposta il telefono, fino a farlo sbattere. Di nuovo si vede della luce e si avverte un soffio;
01:51 – Un rigurgito improvviso;
02:11 – Un secondo rigurgito;
02:25 – Un terzo rigurgito;
02:46 – Il suono di una notifica;
02:50 – Un quarto rigurgito;
03:06 – Il suono della musica si fa ovattato, come se qualcosa coprisse il microfono del telefono;
04:25 – Il suono di una notifica di Facebook Messenger.

Ciò che si può notare è che al termine della canzone che si può sentire nel sottofondo si interrompe anche il video. Perché? Ancora non abbiamo risposte. Le interpretazioni che abbiamo esposto sui suoni che si avvertono dopo lo sparo nascono esclusivamente dalle nostre sensazioni. Il rantolo e i rigurgiti che si avvertono una volta che il ragazzo ha esploso il colpo su di sé possono confermare la tesi che fosse ancora vivo, e che dunque fosse morto successivamente al trasporto in ospedale, come attestano i quotidiani internazionali.

Alla luce dell’esistenza dei profili commemorativi di Facebook, della diretta video che è comunque una testimonianza, dell’accaduto riportato dalle testate ufficiali e dalle agenzie, siamo davvero di fronte a una bufala?

Altra domanda: perché l’amico Ismail avrebbe postato sulla bacheca di  Erdoğan le foto della sepoltura? Per rendere più straziante il ricordo? Per rendere più partecipi i contatti di Facebook? Oppure, forse, per aggiungere veridicità alla presunta montatura?

Per il momento non abbiamo altri elementi. Saremo lieti di aggiornarvi in un prossimo articolo.

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