Uno dei falsi miti nati in generazioni di cucina è che ogni singolo olio sulla faccia della Terra sia inferiore all’olio d’oliva, possibilmente extravergine o “EVO” per chi vuole ammantare i vecchi miti delle nonne di grande modernità e acronimi e che friggere con l’olio di semi sia un tradimento alla Patria, al Tricolore, alla Famiglia ed a generazioni di nonne ai fornelli.
Ad ogni olio la sua preparazione: non esiste “l’olio d’oliva tutto fare”
In realtà come ogni piattto necessita di suoi strumenti e ingredienti, necessita anche di diversi tipi di olio.
L’olio d’oliva ha un punto di fumo, temperatura nella quale comincia a “bruciare” degradandosi ed emettendo fumo visibile perdendo le sue proprietà intorno ai 195°C.
L’olio di girasole arriva tra i 230°C e i 250°C a seconda della qualità: l’abilità del buon cuoco non è quindi usare l’olio di oliva su tutto, ma saper decidere quale olio impiegare per quale preparazione.
Una frittura, che arriva ad elevate temperature, potrà richiedere l’olio di semi, il condimento trarrà enorme giovamento dall’olio di oliva e così via.
Ma nello stesso olio di oliva scopriamo che l’olio non extravergine è più adatto alla frittura dell’olio extravergine.
In conclusione, una dispensa ben fornita dovrebbe avere “un po’ di ogni specie”.
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