ACCHIAPPALIKE 15enne decapitato per aver ascoltato musica pop occidentale. “Ditelo a quelli che indossano magliette rosse”

Un’immagine in continua circolazione su Facebook mostra i drammatici istanti di un ragazzo di 15 decapitato, in pubblica piazza, perché sorpreso ad ascoltare musica pop occidentale:

Aveva solo quindici anni. Ed è stato decapitato sulla pubblica piazza.
La sua colpa? Accusato e condannato, perchè ascoltava musica occidentale.

Ditelo a quelli che indossano magliette rosse …

Rispondiamo ad alcuni detrattori, ora, per spiegare perché utilizziamo il tag “acchiappalike”.

La foto è autentica ed è del 2016, e mostra gli ultimi istanti di vita di Ayham Hussein, un giovane ragazzo di 15 anni, condannato a morte per essere stato sorpreso ad ascoltare musica da un lettore cd all’esterno del negozio di alimentari del padre. La tragedia si è consumata a Mosul, roccaforte dello Stato Islamico nel nord dell’Iraq. I miliziani lo hanno dunque sorpreso, fermato e portato dinanzi ai giudici della shari’a. Il 16 febbraio 2016 il corpo senza vita di Ayham è stato riconsegnato alla famiglia per la sepoltura.

L’esecuzione era stata operata dal miliziano noto come Bulldozer, considerata la sua mole, era ricercato dai servizi segreti occidentali e da essi ribattezzato “il porcoLa sua uccisione avvenne durante un agguato in Iraq nell’ottobre 2017, secondo la conferma del giornalista iracheno Muhammad Yawar.

È dunque vero che un ragazzo di 15 anni è stato decapitato nella piazza di Mosul, perché condannato a morte dai giudici del califfato per aver ascoltato musica occidentale da un lettore CD. Parliamo di acchiappalike, però, nel tentativo di far comprendere che associare ogni atto terroristico alla religione islamica, dunque al credo che molti migranti potrebbero portare con sé una volta approdati sul suolo italiano, potrebbe risultare eccessivo e comodo. Non è un caso se nel 2017 la comunità musulmana marciò per le vie di Londra per ricordare che Isis is not Islamicnot a State. In quel giorno ricorreva l’Ashura.

Secondo quanti si sono rivelati contrari all’iniziativa Magliette Rosse, chi aderiva voleva aprire i porti anche ai terroristi, che per distorte associazioni sono sinonimo di fede islamica. Non è esatto, pur legittimando la libera scelta di aderire o meno a un’iniziativa. Di fatto, nelle ultime settimane ogni atto criminoso viene usato come esempio per lanciare provocazioni contro Magliette Rosse, anche con la creazione di post intenzionalmente virali.

In conclusione, un ragazzo è stato decapitato a Mosul nel 2016 dai terroristi dell’Isis, perché accusato di ascoltare musica pop occidentale. Il riferimento a Magliette Rosse è un elemento aggiunto per scatenare commentatori e condivisori compulsivi.

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