ACCHIAPPACLICK NON CONDIVIDERE A questa nonnina non hanno tirato un uovo in faccia, la faccia gliel’hanno presa a pugni. Erano extracomunitari, e lei non ha la pelle nera! – bufale.net

Ci sono storie di poco false, recitava non senza una certa malcelata ironia uno dei finti trailer di Maccio Capatonda (pseudonimo del comico di Marcello Macchia), comico specializzato nel creare parodie cinetelevisive basate sui canovacci di film ben più blasonati portati all’eccesso comico, e che citavamo solamente pochi mesi fa, ad Aprile del 2018, quando il portale Amicizia aveva deciso di deliziarci della figura drammatica del tizio nella foto.

Vi rimandiamo per ulteriori dettagli al testo originale, descrivendone la struttura base: prendi una foto e ci sbatti una storia nel footer. Più clickbait e strappalacrime è, meglio è.

In questo caso il Tizio nella Foto è una tizia, con un clickbait basato sulla struttura della bufala del giustiziere

A questa nonnina non hanno tirato un uovo in faccia, la faccia gliel’hanno presa a pugni. Erano extracomunitari, e lei non ha la pelle nera! Per lei Renzi e company non si sono stracciati le vesti! La sua pelle bianca e i suoi occhi azzurri, che gran parte di storia d’Italia hanno visto, non la rendono degna di attenzioni mediatiche. Questo è il razzismo. Ma ancor più grave è la sistematica strumentalizzazione di atti di violenza come atti razzisti a vantaggio esclusivo di una parte, ancor più grave è la sistematica divisione in “neri” e “ bianchi” la dove ogni crimine ai danni dei primi è un “atto di deplorevole razzismo e fascismo” se è invece ai danni dei secondi è ordinaria amministrazione , quando non viene addirittura censurato o minimizzato. Questo è il vero razzismo, la separazione tra me e te, noi e voi. Neri e bianchi. Il crimine non ha colore. E chi delinque deve essere punito. Riguardo ai media poi…. Pepa Pig è più seria!

Chi è la “nonnina”? Nessuno può saperlo. Non potevamo saperlo ad aprile, non possiamo saperlo ora: la foto è la stessa che girava per le echo chamber d’epoca inoltre artatamente tagliata per impossibile ogni riscontro, con una didascalia indinniata ed indinniante

Questa donna potrebbe essere nostra madre o nostra nonna massacrata di botte dagli extracomunitari che devono spari’ dall’ italia …….condividete per favore e i tg non ne parlano . CONDIVIDETE

La nuova versione, decisamente più verbosa, è un tentativo di ripetere il successo dell’epoca aggiungendo i tormentoni del momento, ovvero il tentativo di randellare sul tema delle aggressioni di stampo razzista finché il ferro è rovente, calcando poi la mano sull’afflato antikasta che dovrebbe convincere lo sprovveduto lettore che uno scritto acefalo rimbalzato di profilo in profilo con la tecnica del “copia e incolla” dovrebbe avere più credibilità del giornalismo.

I TG non ne parlano? È evidente: l’evento di cui si tratta non è mai accaduto! Non lo era accaduto adesso, né è accaduto allora.

Immaginate che un tale vi fermi per la strada esibendo la foto di un perfetto sconosciuto, e mentre voi gli chiedete perché vi sta importunando, questo urli a gran voce:

Lo vedi questo tizio? Questo tizio è stato picchiato a sangue dal tuo vicino di casa che deve sparire dall’Italia, dillo anche tu in giro e se non lo fai veniamo a prendere pure te!

Prima di organizzare una spedizione punitiva ai danni del vostro vicino di casa probabilmente chiedereste al tale misterioso di fornirvi la qualsivoglia prova del suo assunto, essendo certi che, qualora non sia in grado di fornirle, allora la sua accusa senza costrutto dovrebbe essere fermata lì ed ora.

Ma Internet, un tempo una terra promessa di libertà ed informazione, ora è un abisso di indinniazione libera, ed una foto senza logica e costrutto ha dapprima raggiunto 39.000 condivisioni, con solo pochi utenti a chiedere informazioni, per poi resuscitare alla bisogna.

Non una garanzia di affidabilità, nevvero?

Pertanto, potete considerare questa condivisione, allora come adesso, un allarmistico clickbait da non condividere, anzi da segnalare.

Abbiamo già visto, più volte, i risultati di una improvvida accusa lanciata sulla Rete per un pugno di click: esigete sempre prove di quello che vi viene esibito, e, se non fornite, segnalate.

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