Editoriale

A rischio mezzo milione di squali con lo squalene nel vaccino Covid: perché serve prudenza

Da alcune ore si parla senza sosta di centinaia di migliaia di squali a rischio a causa dello squalene utilizzato per il vaccino Covid. Tema, quest’ultimo, che in questi mesi ha generato diverse bufale, come avete notato di recente, e che a fine settembre richiede alcune precisazioni. In particolare, secondo gli ambientalisti mezzo milione di squali potrebbero essere uccisi per il loro olio naturale ritenuto indispensabile per produrre vaccini contro il Coronavirus secondo quanto si apprende.

Squali a rischio per lo squalene nel vaccino Covid?

Ne ha parlato in queste ore anche la divisione inglese di Sky. Si tratta, nello specifico, di un ingrediente utilizzato in alcuni candidati al vaccino COVID-19. Per chi non lo sapesse, lo squalene è un olio naturale prodotto nel fegato degli squali. Attualmente utilizzato come adiuvante in medicina, il discorso è in questo periodo connesso al Covid in quanto viene visto come un ingrediente che aumenta l’efficacia di un vaccino creando una risposta immunitaria più forte.

L’azienda farmaceutica britannica GlaxoSmithKline attualmente utilizza lo squalene di squalo nei vaccini antinfluenzali. La società ha detto che produrrà un miliardo di dosi di questo adiuvante per un potenziale utilizzo nei vaccini contro il coronavirus a maggio. Analizzando più nello specifico i numeri, sono necessari circa 3.000 squali per estrarre una tonnellata di squalene. Shark Allies, un gruppo con sede in California, suggerisce che se la popolazione mondiale ricevesse una dose di un vaccino COVID-19 contenente l’olio di fegato, circa 250.000 squali dovrebbero essere macellati, a seconda della quantità di squalene utilizzata.

Se sono necessarie due dosi per immunizzare la popolazione globale, il che è probabile secondo i ricercatori, aumenterebbe fino a mezzo milione. Per evitare di minacciare le popolazioni di squali, gli scienziati stanno testando un’alternativa allo squalene, una versione sintetica a base di canna da zucchero fermentata. Dunque, ci sono ancora molti nodi da sciogliere su questo tema e lo squalene si trova anche in altre specie. L’allarme, dunque, potrebbe anche rilevarsi eccessivo.

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