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A Oslo hanno cancellato le corse degli autobus elettrici perché il freddo paralizza le auto elettriche: disinformazione anti transizione ecologica

A Oslo hanno cancellato le corse degli autobus elettrici perché il freddo paralizza le auto elettriche: questo è un caso di disinformazione contro il settore elettrico che torna, in ogni forma, ormai da anni, più puntuale di “Una Poltrona per Due” a Natale

A Oslo hanno cancellato le corse degli autobus elettrici perché il freddo paralizza le auto elettriche: disinformazione anti transizione ecologica

È una teoria spesso (come in questo caso), basata su link decontestualizzati che ritorna coi primi freddi (ad esempio ne parlammo qui): col freddo le auto elettriche “Morirebbero in massa” diventando inutilizzabili mentre le auto a scoppio resisterebbero ai freddi invernali, col corollario aggiunto che più ci si allontana dalle moderne certificazioni ambientali più le auto sarebbero “superiori e indistruttibili”, trasformando in aperto negazionismo climatico il mito della “Panda degli anni ’80 indistruttibile che va ovunque e i Poteri Forti ci vogliono togliere”

A Oslo hanno cancellato le corse degli autobus elettrici perché il freddo paralizza le auto elettriche: disinformazione anti transizione ecologica

La notizia è un miscuglio di datato e disinformato: una decina di giorni fa la compagnia di autobus Ruter ha annunciato di non riuscire a reperire nuovi veicoli in tempi brevi, quindi dovenndo riununciare ad un limitato numero di corse fine al periodo Natalizio, preservando però dalle sei alle otto corse orarie sulle linee 24 e 71, cosa che in Italia considereremmo standard.

Nel 2023 Ruter annunciò la cancellazione di 40 corse su 4000 per pochi giorni a causa di problemi logistici.

Come vedemmo con la simile notizia clickbait delle “Tesla morte di freddo”, le batterie usate solitamente per le auto elettriche richiedono una minima temperatura per funzionare.

Temperatura garantita da sistemi di riscaldamento incorporati, che ovviamente sono alimentati dalla stessa vettura. Se la batteria arriva a zero, non c’è energia per nessun sistema, e quindi la ricarica ne risente rallentandosi.

Non azzerandosi, viene semplicemente ridotta di velocità.

Viene ad essere bloccata la cosiddetta “carica rapida”, quella che esiste anche per i cellulari. Avrete notato voi stessi a casa che caricando un cellulare col caricabatterie consigliato dal produttore e con cavi di buona qualità la carica tende ad essere più rapida che ad esempio collegandolo alle USB del computer o con caricabatterie inadatti.

E avrete notato come la carica viene interrotta o rallentata in caso il cellulare sia surriscaldato o raffeddato: la stessa cosa avviene con ogni dispositivo elettronico “di pregio” dotato di batterie ricaricabili. Ovviamente infatti un giochino elettronico o altro oggetto poco costoso semplicemente durerà il minimo sindacale richiesto in quanto paghi per quello che ottieni.

Quindi Ruter risolse il problema modificando i turni di ricarica e potenziando l’infrastruttura: del resto di inverno accendendo i riscaldamenti di bordo aumenta il consumo energetico e, come visto, anche la ricarica va ottimizzata.

Questo non comporta che le “Auto elettriche muoiano di freddo”: anzi, l’esistenza stessa di veicoli ad alimentazione elettrica e ibridi funzionanti alle basse temperature nega questo assunto.

Per di più ricordiamo che in caso di temperature sotto lo zero anche per i motori a scoppio si rendono necessarie cautele, come additivi nel gasolio e l’uso di liquidi antigelo nel sistema di raffreddamento.

Il freddo può quindi davvero provocare danni enormi ad un’auto a scoppio: può ridurre l’efficienza di una batteria elettrica, rendendo consigliabile non lasciare il proprio veicolo con poca energia in batteria, prediligendo una carica dal 20% all’80% nella totalità dei casi, il 100% in pianificazione di un lungo viaggio da ricarica a ricarica.

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