Bufala

6800 migranti in 20 giorni: 63 hanno diritto d’asilo gli altri restano qui

È quasi frustrante dover ripetere sempre le stesse cose. Ma non ci stancheremo mai di lottare contro la disinformazione. Ora, su una pagina Facebook di dubbia qualità che si chiama News è stata postata un’immagine di bassa lega. Perché chiamarla informazione di basso profilo sarebbe davvero troppo. La alleghiamo qui sotto. Lo scopo del rendervi partecipi di questo capolavoro d’arte comunicativa è quello di invitarvi a considerare una più vasta gamma di sensazioni generate da un’esperienza estetica. L’arte non suscita solo il sentimento del bello, ma anche quello dello sconcerto e del raccapriccio. Perché la bellezza può essere opzionale nell’arte, diceva Arthur Danto.

«L’accordo di Malta: su 6800 migranti sbarcati in 20 giorni solo 63 hanno diritto di asilo. Tutti gli altri rimarranno qui».

Anzi, l’artista autore del post fornisce persino date e numeri, il che potrebbe essere quasi confortante. Il 3 ottobre data della pubblicazione del post, e 6800 sarebbero gli immigrati sbarcati sulle nostre coste negli ultimi 20 giorni. L’utenza di quella pagina potrebbe anche decidere di verificare se questi numeri siano veri. Ma d’altronde, urlare la propria indignazione è più semplice.

Quanti migranti sono arrivati nei 20 giorni precedenti al 3 ottobre?

Dati alla mano (quelli forniti dal Ministero dell’Interno), sommando gli sbarchi di tutto il mese di settembre fino ad oggi, 8 ottobre, si contano 2804 migranti. Appena la metà della cifra riportata, considerando che ci siamo tenuti anche larghi sullo scaglione temporale rispetto all’autore della bufala. Ma ci sono anche altre ragioni per cui quest’infografica è un accumulo di corbellerie. Di base, se c’era un Ministro dell’Interno che non sapeva rimpatriare i clandestini era proprio Matteo Salvini, come dichiara la ministra Luciana Lamorgese.

Secondo gli accordi di Malta, che saranno discussi nei prossimi giorni a Lussemburgo durante il consiglio di Giustizia e di Affari Interni, ci sarà una ripartizione equa dei migranti e rimpatri forzati per quelli cui non verrà riconosciuto lo status di rifugiato (leggete qui). I cui numeri sono qui, di nuovo. Repetita iuvant, dicevano i romani. Speriamo serva a qualcosa.

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