Ci segnalano i nostri contatti una card elettorale che contiene la frase “per ottenere risultati diversi devi fare cose diverse” attribuita all’illustre scienziato Albert Einstein.
Per quanto la frase, anzi la variante più celebre di essa “Follia è fare sempre la stessa cosa ed aspettarsi risultati diversi” sia negli anni stata attribuita a diversi personaggi storici tra cui Albert Einstein, essa è un apocrifo.
La prima apparizione della frase è in un testo del 1981, un depliant dell’associazione Narcotici Anonimi del 1981, come parte dei “Dodici Passi” per liberarsi dalle dipendenze, diretta emanazione degli Alcolisti Anonimi (cui pure è creditata, e nello stesso periodo, la frase).
La frase in oggetto è un distillato infatti dei Dodici Passi, laddove l’obiettivo diventa combattere l’ossessione mentale che porta il dipendente da narcotici ed alcol a ripetere lo stesso comportamento di dipendenza compulsiva (l’abuso di sostanze) nelle medesime situazioni, chiedendo mediante il gruppo aiuto per trovare la forza in sé stessi di spezzare la catena reagendo allo stimolo non più col consumo dello stupefacente o dell’alcolico, ma in altri modi più salutari.
Infatti la frase compare sia in un depliant degli NA del 1981 che in un articolo di giornale dello stesso anno che descrive invece le azioni degli Al-Anon, associazione collegata agli Alcolisti Anonimi operante in Tennessee e dedicata al supporto per i familiari degli afflitti da dipendenza.
La versione degli Al-Anon è
“Insanity is doing the same thing over and over again and expecting different results”
ovvero
“Follia è ripetere la stessa cosa più volte aspettandosi risultati diversi”
mentre quella di Narcotics Anonymous è
“Insanity is repeating the same mistakes and expecting different results”
ovvero
“Follia è ripetere gli stessi errori aspettandosi risultati diversi”
La frase fu poi popolarizzata nel 1983 dal libro Sudden Death (Bantam Books, New York, 1983) della scrittrice e poetessa Rita Mae Brown, la quale però la citava come modo di dire a lei noto (probabilmente derivato dagli scritti delle Associazioni dei Dodici Passi molto attive negli USA).
Varianti della frase continuarono ad apparire nei media e nelle arti, finché negli anni ’90 la frase non fu “spostata” verso Albert Einstein e il docente universitario Werner Erhard.
Con l’arrivo di Internet vinse l’attribuzione più viralizzabile: Albert Einsten era senz’altro più popolare per il “popolo della Rete” di Erhard, Rita Mae Brown e degli Alcolisti Anonimi e la frase gli fu attribuita a ripetizione.
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