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Rizzoli conferma, De Ligt contro il Torino non è da rigore ed errore a Lecce: spuntano gli audio

Abbiamo già affrontato il tema del rigore non concesso al Torino durante il derby per fallo di mano di De Ligt, ma ora è arrivata la spiegazione chiara ed esaustiva di Rizzoli che per una volta per tutte mette a tacere l’intera vicenda. Durante infatti l’incontro tenutosi tra gli arbitri e le squadre di Serie A, si è cercato di fare chiarezza su tutti gli episodi arbitrali piuttosto chiacchierati degli ultimi match e non è mancato quello relativo ai falli di mano. Un contributo video importante arriva da La Stampa.

De Ligt

Le parole di Rizzoli sui falli di mano di De Litg

Rizzoli ci ha tenuto quindi a ribadire che il fallo di mano di De Ligt contro il Torino non era rigore, quindi non c’è stato alcun tipo di errore da parte dell’arbitro. A tal proposito c’è stata una spiegazione approfondita sui criteri di valutazione del fallo di mano: “Prima di tutto sono geometrici: posizione delle braccia e punto di contatto del pallone. Sono criteri oggettivi da analizzare. Poi ci sono criteri dinamici del movimento del giocatore. Se il braccio è lungo il corpo, non è mai punibile.

È una zona di non punibilità. In caso le braccia siano sopra le spalle, è fallo. Il criterio geometrico è più forte di quello dinamico”. Stando a questa spiegazione, Rizzoli ha voluto anche chiarire come l’arbitro Valeri, durante il match tra Lecce e Juventus, abbia sbagliato a concedere il calcio di rigore al Lecce per fallo di mano dello stesso di De Ligt. Anche in quel caso infatti il rigore non doveva essere assegnato perché il difensore non ha aumentato il volume del proprio corpo, il braccio infatti era comunque posizionato lungo il corpo e non in alto sopra le spalle.

Questa spiegazione chiara e netta da parte di Rizzoli dovrà d’ora in poi essere adottata alla perfezione da tutti gli arbitri, evitando quindi di imbattersi in polemiche inutili che non portano assolutamente a nulla di buono. Sicuramente gli errori ci saranno sempre, perché il VAR è comunque gestito da esseri umani, ma è un piccolo passo verso un modello più omogeneo con decisioni uguali per tutti.

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