Coronavirus sulle scarpe
Sentivamo effettivamente la mancanza di un audio WhatsApp ricco di sciocchezze questa domenica, e puntuale è arrivato il messaggio che ci parla di Coronavirus sulle scarpe. Nonostante questi pseudo “scienziati” abbiano l’obbligo di identificarsi a 360 gradi nel momento in cui sparano contenuti virali di questo tipo, come notato con il nostro articolo di ieri, si continua a fare i conti con fake news che alimentano solo disinformazione e apprensione. Proviamo dunque a capire cosa stia avvenendo sui social negli ultimi minuti.
Coronavirus sulle scarpe
Cosa ci dice esattamente l’audio WhatsApp che introduce nuovamente il discorso inerente il Coronavirus sulle scarpe? Senza girarci troppo intorno, la vicenda ruota attorno alla leggenda metropolitana del virus che resta sull’asfalto per giorni. Motivo per il quale chiunque esce di casa è potenzialmente portatore dello stesso Coronavirus una volta rientrato a casa. Anche attraverso le scarpe. Qui la trascrizione del messaggio vocale:
“Ciao ragazzi, volevo soltanto dirvi questa cosa, perché stasera ci ha telefonato uno dei nostri amici medici di Milano e ci ha caldamente consigliato di utilizzare solo un paio di scarpe per andare fuori, e lasciarle fuori dalla porta di casa una volta utilizzate. Perché sembra che il virus riesca a rimanere vivo per 9 giorni sull’asfalto. Questo è il motivo per cui vedevamo tutte quelle immagini in cui i cinesi facevano la disinfestazione nelle strade.
Ed è il motivo per cui stanno iniziando a fare la disinfestazione qua. A Milano almeno. Quindi, siccome ci hanno chiesto di diffonderlo, non lo faranno via televisione per non gettare il panico. Però ci hanno detto di diffonderlo tra le persone che conosciamo per mantenere questa buona regola. Ciao a tutti“.
Per smentire la bufala riguardante il Coronavirus sulle scarpe e la sua resistenza sull’asfalto per nove giorni, è sufficiente riportare un articolo di La Stampa, che ha citato a sua volta l’ISS. Ovvero, l’Istituto superiore di sanità. Togliersi le scarpe tornando a casa viene definita “una buona norma igienica“, ma per il Covid-19 non ha molto senso, in quanto la sua trasmissione avviene attraverso le goccioline che espelliamo tossendo o starnutendo principalmente.
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