Quasi due milioni in NFT rubati in un’operazione di Phishing su OpenSea: nonostante alcune indiscrezioni che parlavano di cifre molto più massiccie.
Parliamo comunque di NFT, beni e opere d’arte “virtuali” interessate da una vera e propria operazione di phishing. Sfruttando una falla nel protocollo, si stimolavano ignari acquirenti a sottoscrivere virtualmente l’equivalente nella blockchain di un contratto, che veniva poi “completato” trasformandolo in un vero e proprio contratto di compravendita riconosciuto dal sistema.
Al momento è esclusa un’operazione più grezza come quella parodisticamente emersa sui Social, con che invitavano a fornire le credenziali. Si parla di un Phishing più sottile.
La piattaforma sta correndo ai ripari rassicurando la clientela, ma la questione dei due milioni in NFT rubati interviene in un periodo delicato.
L’idea è che le Cryptovalute stiano rapidamente vivendo l’evoluzione capitalistica dell’economia tradizionale: inclusi i lati più oscuri del sistema.
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