Categorie: Precisazioni

LA VERA STORIA La vita di Andrea, clochard a 28 anni – Bufale.net


Avevamo anticipato la storia di Andrea, e delle critiche nei suoi confronti, in un nostro precedente articolo. Ora, documentazione alla mano, ascoltiamo anche l’altra campana.
Dopo aver sentito Selene, Emanuela e altri ancora, siamo arrivati a contattare Marta Cazzaniga, la sua ex fidanzata, la quale ha raccontato la sua versione dei fatti a Bufale.net, prima via Facebook, poi via Skype e infine l’abbiamo incontrata di persona.

Andrea e Marta si sono conosciuti lo scorso maggio 2014 alle Colonne di San Lorenzo a Milano e si sarebbero messi insieme dopo un lungo periodo di frequentazione.
Andrea, successivamente, portò Marta ad Atene, il viaggio lo pagò lui, le avrebbe comprato un cellulare e circa 200 euro di peluche. Secondo Marta si sarebbe sempre comportato come un ragazzo normale, insospettabile.
A dicembre Andrea le raccontò che sua madre aveva un tumore al pancreas, ma non le avrebbe mai permesso di accompagnarlo in ospedale ed incontrare la madre e la sorella.
Marta racconta che Andrea viveva Milano, da solo, vicino alla stazione centrale, ma che non l’ha mai portata a casa sua perché ci sarebbe stata un’ordinanza del Comune che vietava di far entrare in casa chi non era presente nel contratto d’affitto. Decisero di andare a convivere, trovando una casa poco prima di Natale per la quale avrebbero preso appuntamento con l’agenzia immobiliare per dopo le festività.
Il giorno prima dell’appuntamento all’agenzia immobiliare le avrebbe detto che non poteva essere presente perché sua madre si era sentita male e doveva andare da lei. Presero un secondo appuntamento con l’agenzia, per mercoledì 14 gennaio per far partire il contratto per la casa il 15 gennaio. Martedì 13 gennaio Andrea sarebbe tornato nuovamente a Bergamo per sua madre, ma il giorno dopo Marta si sarebbe presentata comunque da sola in agenzia immobiliare per chiedere di poter far partire il contratto dal 1 febbraio 2015. La padrona di casa avrebbe preferito pensarci perché il comportamento dei due ragazzi non sembrava serio. Per evitare di perdere la casa, Marta propose ad Andrea di dare un acconto, il quale accettò.
Andrea doveva versare sul conto corrente di Marta circa 3000 euro da uno dei suoi libretti postali, così da poter effettuare il bonifico all’agenzia immobiliare. Giovedì 15 gennaio mattina chiese a Marta di dargli il bancomat, così da verificare che i soldi siano stati depositati correttamente, dandosi appuntamento per le 14:30. Andrea non si presentò, perché sua madre si sarebbe sentita nuovamente male, ma inviò comunque un messaggio a Marta informandola che l’accredito era stato fatto.
Venerdì 16 gennaio mattina Marta controllò il suo conto corrente online per verificare che la somma era stata versata correttamente. Il versamento non venne fatto, e per di più mancavano ben 500 euro dal suo conto. Marta chiese spiegazioni, lui rispose che li aveva ritirati per fare un bonifico dalla sua Postepay Evolution all’agenzia immobiliare.  Lo stesso giorno bloccò il Bancomat, ma si rese conto, successivamente, che i soldi in meno nel conto corrente erano 774 euro.
Aveva un lavoro, dal 2 di settembre al 14 dicembre, trovato grazie alla famiglia di Marta. Il 15 di dicembre partirono per la Grecia, ma una volta tornati in Italia raccontò di aver discusso e di essersene andato dal locale dove lavorava.  Il titolare del locale, conoscente della famiglia di Marta, riferì un’altra versione della storia.
Sabato 17 gennaio mattina la madre di Marta chiamò la sorella di Andrea, la quale avrebbe detto che lui sarebbe un truffatore da anni, che non sarebbe laureato e non avrebbe un diploma in conservatorio. La madre si Marta si presentò, sempre sabato 17 gennaio, presso l’agenzia immobiliare per ritirare tutti i documenti che servivano per la casa (fotocopie della sua carta di identità, del suo codice fiscale e altro ancora, documentazione in mano della famiglia di Marta).
Non fidandosi più, Marta decise di denunciare Andrea (la fotocopia della denuncia è stata fornita da Marta a Bufale.net). Lunedì 19 gennaio si presentò in banca e chiese tutte le informazioni riguardo ai prelievi effettuati da Andrea, con orari e luoghi: tutti a Milano, e non in zona Bergamo come aveva dichiarato di essere quel giorno.
Una volta presentata la denuncia per truffa dai carabinieri lo chiamò per dirgli che aveva capito tutto. Martedì 20 gennaio si incontrarono in Piazza Piemonte, sempre a Milano, e Marta gli domandò “perché?”. Andrea le raccontò che aveva iniziato l’università, ma che non l’aveva mai finita, che non aveva mai truffato nessuno, che l’unica che avrebbe truffato sarebbe un’azienda dove avrebbe lavorato nella provincia di Bergamo, ma che non sarebbero riusciti a risalire a lui perché avrebbe fatto le cose per bene.

Lei si offrì di aiutarlo, se si dimostrava disposto, ma lui rifiutò.
Martedì 20 gennaio, durante il loro incontro, Andrea le mostrò due biglietti per Budapest del 22 gennaio 2015, uno per lui e uno per un’altra persona.
Mercoledì 21 sera Marta avrebbe ricevuto un messaggio da un suo amico, il quale avrebbe chiesto se quello pubblicato su Il Giorno era il suo fidanzato. Sorpresa, soprattutto dopo i riferimenti in merito alla famiglia di lui, chiamò Andrea per chiedere spiegazioni. Disse di essersi reso conto che aveva qualche problema e che sarebbe andato da sua sorella per farsi aiutare. Rimasero d’accordo di sentirsi quando lui sarebbe arrivato a destinazione (dalla sorella). Andrea, da quel momento, risulta irreperibile.
Marta ci mostra alcune foto di Andrea, tra le più recenti quelle pubblicate nella pagina Facebook del locale milanese Ricette Tricolori lo scorso 7 dicembre 2014, che riportano il giovane a fianco della ginnasta italiana Carlotta Ferlito.

Andrea, secondo il racconto di Marta fornito a Bufale.net, avrebbe lavorato durante il 2014 anche presso Delicious, in via Dogana a Milano, e presso Caputo, in una traversa di via Torino sempre a Milano.
Come alcuni commentatori dell’articolo diffuso online su Andrea, anche la famiglia di Marta è sconcertata e critica nei confronti del ragazzo, diventato per molti il simbolo del giovane laureato che non trova lavoro da aiutare quando ci sarebbero altri ragazzi che avrebbero bisogno di aiuto.

Marta informa Bufale.net che ha contattato il giornalista dell’articolo che racconta la storia di Andrea, da cui ancora ad oggi non ha ricevuto risposta.
Bufale.net è in grado di dimostrare, documenti alla mano, quanto riportato in questo articolo.

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