NOTIZIA VERA I pesci rossi buttati nei fiumi e nei laghi crescono e danneggiano l’ambiente: lo studio di scienziati australiani – bufale.net

Tutti noi siamo abituati alla visione di piccoli pesci rossi in bocce rotonde, magari in uno scaffale della libreria. Pesciolini che raramente superano i 10 centimetri, ed è per questo che un articolo dell’Huffington Post ha suscitato stupore. Qui di seguito il testo completo:

Non gettate i pesci rossi che non volete più tenere in fiumi e laghi. Possono diventare grossi come una carpa e distruggere le specie locali, mangiando il loro cibo e le loro uova. L’allarme viene da uno studio della australiana Murdoch University, citato dal sito ambientalista treehugger.com.
Il pesce rosso domestico, Carassius auratus, viene spesso gettato nei corsi d’acqua da persone che vogliono sbarazzarsene e non hanno il coraggio di ucciderlo. Il pesciolino sopravvive facilmente nei corsi d’acqua, dove trova cibo in abbondanza.
Negli acquari di casa rimane piccolo. Ma in natura, dove mangia tutto quello che trova, arriva a misurare decine di centimetri, come una trota o una carpa. Inoltre, si muove velocemente: i ricercatori australiani hanno scoperto un pesce rosso che ha percorso 230 km in un anno.
Il Carassius auratus entra in concorrenza con le specie locali per il cibo. Inoltre mangia le loro uova e può introdurre nuove malattie. Anche in Canada e negli Stati Uniti viene registrata una invasione di pesci rossi. “Sfortunatamente – commenta un ricercatore della Murdoch University, Stephen Beatty – un sacco di gente non capisce che i corsi d’acqua sono connessi al sistema fluviale, e che i pesci introdotti possono fare molto danno ai pesci locali e all’habitat acquatico”.

È tutto vero. Ben pochi lo sanno, ma i piccoli e delicati pesciolini rossi possono raggiungere anche i 40 centimetri di lunghezza (coda esclusa!), per un peso di 3 chili e un’aspettativa di vita che oscilla tra i 25 e i 40 anni. Per questo non c’è da stupirsi quando si trovano pesci rossi ai nostri occhi enormi nei laghetti dei giardini pubblici: semplicemente hanno avuto modo di svilupparsi a dovere.
Infatti solitamente rimangono così piccoli perché la loro crescita si adatta agli acquari in cui vengono costretti, nella gran parte dei casi assolutamente non adatti. Questo comporta problemi di salute che portano ad una prematura morte dei pesci.
Attenzione, non per questo dobbiamo rinunciare ad un acquario da curare: ci sono moltissime specie che vivono serenamente in piccoli ambienti. Semplicemente, basta rinunciare ai pesci rossi.
Se invece pensiamo che liberarli in un habitat al quale non appartengono sia una buona idea, ci sbagliamo di grosso: i danni alla fauna preesistente saranno inevitabili, come sottolinea lo studio originale citato da Treehugger.

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