Ci chiedono di verificare la notizia apparsa nel sito Strettoweb.com riguardo lo stupro e la conseguente morte di una cavalla da parte di uno stalliere.
Nell’articolo vengono citati lo stalliere B.S., un uomo di 32 anni (classe 1983), il Pubblico Ministero Liliana Todaro e la Lega antivivisezione (LAV). Cercando questi tre elementi siamo giunti alla conclusione che la notizia è vera.
La LAV, infatti, è stata riconosciuta parte civile nel processo in cui l’uomo verrà giudicato per gli atti compiuti contro la cavalla, la quale risultava essere anche incinta.
Ecco quanto riporta il sito della LAV:
Sevizie e abusi sessuali ai danni di una cavalla incinta, fino a provocarle un aborto e a portarla alla morte: di questi gravissimi reati è accusato uno stalliere, contro il quale oggi siamo stati riconosciuti parte civile nel corso della prima udienza del processo che vede imputato B. S., classe 1983.
[…]
Una vicenda di inaudita gravità ed efferata violenza, con epilogo mortale. Ad inchiodare il colpevole, le sequenze video di alcune telecamere interne che avrebbero ripreso gli abusi sessuali: per il colpevole chiediamo il massimo della pena, sebbene nulla potrà “riparare” alle sofferenze e alla morte inflitte con tale sadismo”.
L’imputato dovrà rispondere a reati previsti dal codice penale, tra cui l’articolo 544 e il 635 che l’anno scorso venivano erroneamente ritenuti depenalizzati.
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