Oramai siamo abituati a vederne quotidianamente di cotte e di crude, ma quando arrivano notizie come questa totalmente fuori da ogni logica, si rimane comunque sbigottiti e ci si mette a porgersi miriadi di domande.
“Volevo liberare il mondo dai disabili“.
Sono state le prime parole del ragazzo. Satoshi Uematsu, di soli 26 anni, armato di coltello, nella notte tra mercoledì 25 e martedì 26 luglio ha ucciso 19 persone in un centro disabili di Sagamihara, 40 km chilometri a sudovest di Tokyo. La sua furia si riversava verso coloro che non erano in grado di difendersi.
Secondo le prime ricostruzioni il giovane aveva lavorato presso il centro di riabilitazione. La polizia ha detto di aver ricevuto alle 2,30 locali la telefonata di un impiegato il quale comunicava che nella struttura stava succedendo qualcosa di orribile. Due ore piu’ tardi un ragazzo si e’ presentato alla stazione di polizia di Sagamihara. Aveva lasciato il coltello, l’arma del pluriomicidio, nella sua automobile. E’ stato arrestato, sospettato di tentato omicidio e violazione di domicilio. Le prime immagini trasmesse dalle televisioni hanno mostrato un gran numero di ambulanze fuori del centro con un continuo andirivieni di medici e infermieri.
Di casi simili e di questa entità non ne erano mai accaduti in Giappone. Questa nazione ha una serie di scrupolosissime leggi per quanto riguarda acquisto e detenzione delle armi.
Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo (che in passato lavorava nella struttura) era stato licenziato e voleva vendicarsi con i responsabili. Avrebbe rotto il vetro di una finestra per poter entrare.
In passato uno squilibrato aveva ferito dei passeggeri su due autobus, ed un altro gettandosi sui passanti con un tir, ne aveva feriti alcuni, continuando poi l’azione a piedi con l’ausilio anch’esso di un coltello.
Sono rimasto come molti di voi colpito dall’accaduto. Seppur possa sembrare a certi una mera trovata acchiappaclick questa nostra reazione, io e la redazione di bufale.net, ci stringiamo simbolicamente attorno ai familiari delle persone che hanno perso la vita.
Al prossimo articolo. Valerio Mariani
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