NOTIZIA VERA E PRECISAZIONI Stupro di gruppo a Frosinone, 7 arresti

Ci segnalano questa notizia pubblicata il 19 Dicembre 2016 dall’Ansa:

(ANSA) – ROMA, 19 DIC – Sette persone sono finite in carcere a Frosinone perché accusate di avere violentato una ragazza. I sette, residenti in campi nomadi e accusati di violenza sessuale di gruppo, sono stati arrestati stamani dai carabinieri della Compagnia di Anagni in esecuzione di ordinanze emesse dal Gip di Frosinone. L’episodio di violenza nei confronti di una ragazza italiana risalirebbe all’inizio dello scorso settembre.

Le operazioni erano iniziate all’alba, come riporta AdnKronos in un articolo delle 8:57 e troviamo conferma su TGCom24. I sette aguzzini della ragazza, residenti dunque in un campo nomadi, avrebbero molestato sessualmente la ragazza all’inizio di settembre. In questo articolo del Giornale si parla di orrore rom e di violenze inflitte senza sosta per venti minuti. Ad operare gli arresti sono stati 35 militari dell’Arma dei Carabinieri di Anagni (Frosinone). I 7 balordi vivevano nel campo rom di Anagni.

La ragazza, una 22enne di Castro dei Volsci, era entrata in contatto con uno del branco su un social network e tra i due vi erano stati diversi incontri. Il 3 Settembre, però, lui ha teso la trappola attirandola con un amico. I due l’hanno portata a Ferentino e lì, in un casolare, hanno consumato la violenza in compagnia di altri 5 complici. Frosinoneweb parla di uno stupro inflitto «a turno e contemporaneamente». Dopo venti minuti di atrocità, la ragazza è riuscita a liberarsi e a fuggire dietro la casa. Raggiunta da uno del branco, si è divincolata sferrandogli un calcio «e quando ha pensato di essere da sola è uscita e si è incamminata sulla strada. Raggiunta un’altra casa ha chiesto aiuto ed è stata soccorsa da una signora che ha chiamato i carabinieri». La ragazza è stata poi portata in ospedale. Sempre su Frosinoneweb leggiamo che i giovani appartengono all’etnia rom e che sono tutti pregiudicati.

Repubblica aggiunge particolari rilevanti. Nella notte del 4 Settembre, la ventenne riuscì a telefonare a suo padre, «dicendogli di essere stata violentata e di trovarsi su una strada, a piedi, senza avere idea neppure di dove fosse esattamente». Suo padre diede l’allarme ai Carabinieri di Frosinone e nel mentre la ragazza incontrava una donna che telefonò alla stazione locale.

I primi contatti tra la ragazza e l’aguzzino ebbero luogo in primavera. Si trattava di Ferdinando Di Silvio, 37enne, conosciuto su un social network. Tra i due nacque un’amicizia fatta di aperitivi insieme e passeggiate. Ogni tanto si palesavano anche gli altri membri del gruppo, ma in forma del tutto superficiale. Il 3 Settembre, Ferdinando Di Silvio tese la trappola e diede appuntamento alla ragazza assieme a un amico. La fece salire in macchina e iniziarono le molestie, che culminarono con gli orrori del casolare di Ferentino, nel quale il resto del branco aspettava.

Il procuratore di Frosinone Giuseppe de Falco e il sostituto Maria Pia Ticino hanno coordinato l’inchiesta denominata “Le Iene” e hanno trovato i giusti riscontri al racconto della vittima. Il GIP Pierandrea Valchera ha firmato gli ordini d’arresto. Sono finiti in manette 6 dei 7 appartenenti al clan nomade dei Di Silvio, il settimo è ancora ricercato. Su tutti gli arrestati si registrano precedenti per reati che vanno dalla ricettazione al riciclaggio, fino allo spaccio di droga, la truffa, il porto abusivo d’armi e la resistenza a pubblico ufficiale.

Sempre Repubblica riporta che il clan dei Di Silvio è «espressione in provincia di Frosinone dei Casamonica di Roma», da anni al centro di indagini anche dell’Antimafia. Si parla dunque di famiglie di Sinti originarie dell’Abruzzo. La nostra precisazione intende dunque fare chiarezza sul termine “rom” attribuito all’etnia degli aguzzini. La differenza tra rom e sinti, pur parlando di due sottogruppi della famiglia romanì, è di tipo culturale, geografica e linguistica. È dunque errato, in questo caso, parlare dei Di Silvio come nomadi di etnia rom, in quanto è risaputo che insieme ai Casamonica appartengono all’etnia sinti.

Notizia vera, tragicamente. TGCom24 ha dedicato un servizio all’agghiacciante vicenda:

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