Siamo stati subissati in questi giorni di segnalazioni per cui Google leggerà le nostre email con AI da domani, alla ricerca di contenuti da usare per pubblicità mirate.
Diversi influencer e qualche testata giornalistica ci hanno fornito notizia della funzione AI Enhanced Classification and Review, citando come fonte Google stessa ma senza un link a supporto.
Non è vero che Google leggerà le nostre email con AI da domani: la bufala di AI Enhanced Classification and Review
Si tratta di una cattiva prova di giornalismo, un tipico caso di “fidati dei professionisti dell’informazione” sulla fiducia che non ha avuto riscontro. Abbiamo preferito attendere e verificare.
Le risposte sono arrivate prima ad altri, e quindi possiamo riportarle.
“Le notizie riportate sono false. Questa non è un’esperienza d’uso del prodotto Gmail e non rispecchia il modo in cui progettiamo e implementiamo le funzionalità di Gmail. La scelta e il controllo da parte degli utenti sono per noi principi fondamentali e una parte essenziale del nostro profondo impegno a tutela della privacy degli utenti.”
Questa è la risposta che le prime testate che hanno contattato la compagnia hanno cominciato a ricevere.
Del resto era facile controllare: nonostante ci fossero guide e tutorial che invitavano a disinserire funzioni scelte a caso, la funzione AI ECR non era presente in nessuna guida, nessuna fonte, nessun manuale tecnico.
Due testate che hanno smentito ed un articolo che parla dei presunti rimedi
Del resto, solamente una azienda completamente folle deciderebbe di inserire funzioni contrarie a GDPR ed AI Act esponendosi al rischio di blocchi e sanzioni.
E del resto, ancora una volta ci troviamo dinanzi all’ennesimo caso di qualcosa che “avviene in gran segreto perché noncielodikeno ma un coraggioso influencer a caso lo scopre”: l’origine di molti tipi di bufale che forse bisognerebbe controllare prima di pubblicare.
Tecnicamente, se hai paura di essere spiato, devi sapere che questo non accadrà. Ancora una volta sei di fronte ad un terrore artificiale creato dalla disinformazione.
Potreste entrare nel menù Impostazioni e, alla voce generali, disattivare le funzionalità di Scrittura e Personalizzazione Intelligente: tutto quello che otterrete è che Gemini AI, il sistema di intelligenza artificiale incorporato nei sistemi di Google, smetta di suggerirvi funzioni “proattive” come proporvi di salvare appuntmenti, biglietti da visita e tracciamento di pacchi indicati nelle mail, oppure migliorare la correzione ortografica e il completamento frasi in base alle vostre preferenze.
Tutte funzioni basate su dati che possono essere esaminati in modo pseudonimizzato e anonimizzato.
Per farci capire, tutto quello che otterreste rimuovendo le funzioni che altri vi dicono di disabilitare non è impedire a Gemini AI di “leggere le vostre mail”, ma di comportarsi come il Clippy vintage di Microsoft Office, l’irritante mascotte creata negli anni ’90 per cercare di dare un volto ai suggerimenti di Office e rendere le funzioni di completamento e aiuto utente meno fredde e impersonali, col risultato di renderle spesso irritanti.
Il menù impostazioni
Riducendo quindi eventuali “interferenze” di gMail con la vostra produttività, ma senza comportare l’erezione dello “scudo Privacy” che vi è stato descritto.
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