Editoriale

Non è opera di albanesi l’omicidio di Filippo Limini: dettagli rissa diversi rispetto a quella di Willy

Pensavamo non fosse necessario farlo, ma questo sabato si sono creati i presupposti per affrontare nuovamente il caso dell’omicidio di Filippo Limini, avvenuto con un mese di anticipo rispetto a quello di Willy Monteiro Duarte, con il presunto coinvolgimento di ragazzi albanesi nella colluttazione di Bastia Umbra. Chi ci segue, sa che un paio di giorni fa abbiamo analizzato le differenze tra quel fatto di cronaca e la vicenda di Willy Monteiro Duarte. Epilogo identico, purtroppo, con due ragazzi morti troppo giovani, ma con alcune differenze che bisogna mettere ulteriormente in risalto.

Le differenze tra l’omicidio di Filippo Limini e quello di Willy Monteiro Duarte

Per sicurezza, lo vogliamo ribadire ancora una volta, visto che strumentalizzare qualsiasi approfondimento in questi casi per alcuni è molto semplice. Si tratta di due storie tragiche, di due fatti di cronaca molto gravi e non esistono distinzioni in termini significato di queste due vite spezzate troppo presto. E in ambedue i casi per futili motivi. Le analogie, però, finiscono qui, perché l’omicidio di Filippo Limini è avvenuto in circostanze assai differenti rispetto a quello di Willy Monteiro Duarte.

Partiamo col dire che il meme di questi giorni è sbagliato, in quanto ci dice che Filippo Limini sia morto a causa di tre ragazzi albanesi. Le loro origini sono rumene ma, per quanto possa valere, sono italiani acquisiti a tutti gli effetti. Come del resto lo stesso Willy era diventato italiano. Basta poi analizzare un articolo del 19 agosto pubblicato da La Nazione, con cui emerge la tesi del giudice che ha poi mandato ai domiciliari i tre accusati dell’omicidio di Bastia Umbra per percepire enormi differenze tra i due delitti.

Il gruppo di Filippo Limini, infatti, aveva attaccato i tre con aggressività addirittura superiore. La morte del ragazzo è scaturita da una repentina manovra con l’auto, nella quale i tre ragazzi italo/rumeni (per i quali resta l’accusa di omicidio ed una relazione da cui emerge uno scarso autocontrollo) si erano rifugiati per evitare di avere la peggio. C’è una maggiore componente di casualità rispetto ai fatti di Colleferro, dunque, oltre al fatto che Willy a differenza di Filippo non voleva litigare.

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