Bufala

No è vero che Imane Khelif si è ritirata dalla boxe ammettendo di essere un uomo

L’onda lunga del caso mediatico dell’estate passata torna con la falsa notizia per cui Imane Khelif si è ritirata dalla boxe ammettendo di essere un uomo.

Notizia diffusa da post spesso con epiteti volgari e ingiuriosi verso la campionessa che incitano il lettore a rivolgerle ingiurie di stampo omotransfobicon la “scusa di chiedere scusa” ad Angela Carini, atleta il cui ritiro in un match contro la Khelif fu lungamente strumentalizzato per diffondere la narrativa (cavalcata dall’IBA, federazione connessa al Cremlino e interessata a gettare ombra sui giochi olimici di Parigi) di “Imane Khelif uomo bullo e cattivo a cui i Poteri Forti consentono di usare violenza contro le donne”.

No è vero che Imane Khelif si è ritirata dalla boxe ammettendo di essere un uomo

Narrativa essa stessa violenta contro le donne (o quantomeno contro una donna in particolare) e del tutto smentita.

No è vero che Imane Khelif si è ritirata dalla boxe ammettendo di essere un uomo

Il 20 Agosto l’ex manager (enfasi: ex) Nasser Yefsah, dichiara al quotidiano francese Nice Matin 80 che Imane “non combatte più. Al momento ha smesso del tutto. Non ha nemmeno ricominciato, non pratica più la boxe. Dopo quello che è successo alle Olimpiadi…”.

A strettissimo giro di posta arriva la risposta della campionessa: risposta che definire una smentita al vetriolo è poco. In poche ore l’atleta che, ricordiamo, ha portato in tribunale chi si è unito al coro diffamatorio nei suoi confronti, commenta l’intervista dichiarando che Nasser con le sue dichiarazioni è diventato un traditore della sua fiducia ed un traditore della sua patria [l’Algeria NdT].

Proseguendo, annuncia che i suoi allenamenti sono in corso e

La diffusione di tali voci è volta solo a confondere e abusare del mio percorso sportivo e professionale. Rimarrò sempre fedele allo sport della boxe e al mio paese in Algeria, e questa falsa notizia non mi impedirà di continuare a difendere i colori del mio paese e ad onorarla nei forum internazionali.

La smentita evidentemente è arrivata ad alcuni account meno rapidamente dell’accusa e infatti il post X segnalato è del giorno dopo. Comprensibile, dato che le accuse mediatiche dell’anno passato è stato più volte dimostrato avere forti interessi politici ed incunearsi nel più ampio teatro della “guerra ibrida” tra Parigi e Cremlino.

Se a qualcuno bisogna chiedere scusa, è alla Khelif.

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