Le proteste dell’ex generale Antonio Pappalardo contro la polizia sono tutte in un video diventato virale in circa 24 ore. Il leader dei gilet arancioni si trovava a San Cesareo, alle porte di Roma, quando è stato fermato dagli agenti in un posto di blocco per un controllo di ordinaria amministrazione. Improvvisamente Pappalardo ha minacciato i presenti di denunciarli per sequestro di persona, e per questo ha chiamato i carabinieri.
La vicenda è stata ripresa dalla stampa locale e nazionale. Il video integrale, girato da una persona che si trovava nella stessa macchina di Antonio Pappalardo, è presente sulla pagina Facebook Puntato – L’App degli Operatori di Polizia.
Come riporta la stampa, gli agenti avevano organizzato un posto di blocco all’uscita del casello di San Cesareo, alle porte di Roma e l’ex generale Pappalardo stava transitando proprio in quella direzione. Il leader dei gilet arancioni ha posteggiato nella piazzola in cui sostavano gli agenti, ha suonato il clacson e all’arrivo di un agente ha detto: “Sono l’onorevole Pappalardo, è successa una rapina? Un conflitto a fuoco?”. “Facciamo un controllo di polizia”, ha risposto l’agente. Pappalardo ha subito intavolato la polemica: “Ma quale controllo? Ma lei cosa deve controllare?”.
“Adesso chiamo io i carabinieri per farvi identificare tutti quanti. Adesso sono io che entro in azione”. Subito dopo Pappalardo esce dall’auto e chiama i carabinieri. Le immagini mostrano chiaramente l’ex generale impegnato al telefono con un militare al quale chiede l’intervento dell’arma perché “li devo denunciare (i poliziotti, ndr) per sequestro di persona“.
Di fronte alla riluttanza del carabiniere che ha risposto al telefono, i toni dell’ex generale si fanno nuovamente accesi: “Ma io non le posso mandare i carabinieri per questo motivo“, risponde il militare, al che Pappalardo replica: “Operatore 25, denuncio pure lei“.
“Stiamo eseguendo delle verifiche con la questura”, spiega una agente all’ex generale mentre Pappalardo tuona: “Lei mi sta privando della mia libertà”. Per questo il leader dei gilet arancioni insiste nel ripetere la sua intenzione di voler arrestare tutti applicando l’art. 383 del Codice di Procedura Penale che regola la “facoltà di arresto da parte di privati”.
“O ve ne andate o vi arresto!”, grida Pappalardo agli agenti per poi continuare: “Io da qui non me ne vado finché non vi metto le manette a tutti quanti”. Poi cambia idea e prende la decisione: “Vi dichiaro in arresto per sequestro di persona” e dunque telefona nuovamente ai carabinieri i quali, però, si rifiutano nuovamente di intervenire. Pappalardo protesta: “Allora io pago le forze di polizia tanto per passare il tempo”. Al momento non risultano interventi delle forze dell’ordine nemmeno a seguito delle insistenze dell’ex generale Pappalardo.
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