Quando le persone formulano giudizi in condizione di incertezza, si affidano a semplici procedure e strategie intuitive chiamate euristiche. Queste procedure, spesso, consentono di formulare giudizi sensati o comunque appropriati. Però, in alcune circostanze, questo non accade e si possono produrre degli errori sistematici, che chiamiamo bias.
Ma perché utilizziamo le euristiche? Sia perché vengono “innescate” dalla percezione dei problemi, sia per cercare di ridurre la loro complessità. La ricerca sulle euristiche si è focalizzata principalmente su alcune procedure intuitive di giudizio, una di queste è l’euristica della disponibilità. Considerate le seguenti cause di morte: Cancro al polmone vs incidente automobilistico. Secondo voi, quale causa più morti ogni anno? Ci sono molte probabilità che voi abbiate optato per l’incidente. In uno studio di Combs Slovic del 1969 è stato visto come la copertura dei media che affrontano tali questioni influenza le scelte dei partecipanti. Infatti negli USA, sono state riscontrate 140.000 morti per cancro al polmone in un anno rispetto alle 46.000 per incidenti automobilistico, a fronte di 127 servizi di informazione per la prima causa rispetto ai soli 3 per la seconda.
Questi giudizi di frequenza possono dipendere da quanto gli eventi rilevanti sono accessibili in memoria. Infatti è molto più probabile aver sentito in tv, aver letto nei giornali di morti per incidente d’auto rispetto al cancro ai polmoni. Un altro possibile esempio è: in un tipico brano in inglese, è più probabile che una parola inizi con la lettera “K” o che “K” sia la terza lettera (si escludono le parole con meno di tre lettere)? Probabilmente la risposta tipica delle persone, che è “K” all’inizio, dipende dal modo in cui sono immagazzinate in memoria le conoscenze lessicali. Eppure, la risposta è sbagliata.
Certo, le euristiche possono portare le persone a sbagliare, ma probabilmente senza non potremmo vivere. In molte situazioni non è possibile fermarci e pensare a quale decisione sia la più efficace, ma è necessario agire cercando di affidarsi al proprio intuito.
E voi, siete d’accordo?
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