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La replica di Antonella Faggi dopo le polemiche sul ddl Zan: “Chiedo scusa solo al Signore”

L’intervento di Antonella Faggi in Senato di ieri, 20 luglio, durante la discussione generale su ddl Zan, è stata oggetto di polemiche. La senatrice della Lega ha attirato l’attenzione su di sé durante un discorso sull’identità di genere in cui ha fatto riferimenti a Dio e alla natura. Nelle ultime ore ha risposto alle polemiche e ha confermato la sua linea di pensiero.

Antonella Faggi ha riportato il suo intervento anche sui canali social. A far rabbrividire l’opinione pubblica è stato quanto pronunciato durante l’intervento:

Io penso che agire con buonsenso significhi legiferare nel rispetto di tutti. E nel rispetto di tutti ci sta anche quello che al mattino vuol portare la gonna e alla sera si vuol mettere i pantaloni e i tacchi. A noi non ce ne deve fregare assolutamente niente, l’importante è che sia garantita la sicurezza, la decenza e tutto quanto a tutti i cittadini. Altrimenti creeremo tante piccole nicchie: nel momento in cui noi stessi disciplineremo i vari settori creeremo discriminazione. Noi siamo come Dio ci ha fatti e dobbiamo accettarci. Non possiamo spingerci oltre, mai spingersi oltre la natura. Aiutarci, questo va bene, ma non andare oltre quello che ci è stato consentito, perché altrimenti perderemo il concetto di essere umano.

Per queste affermazioni e le critiche ricevute Adnkronos ha raggiunto la senatrice per una replica. Antonella Faggi si è detta determinata a non arretrare di un passo. Ecco le dichiarazioni riportate dall’Adnkronos.

Io non mi sento di chiedere scusa a nessuno, l’unico a cui posso chiedere scusa è il Signore. Siamo sotto questa volta celeste e se Dio ci avesse voluto ‘altalenanti’ ci avrebbe fatto in modo diverso.

Se ieri avessero ascoltato tutto il mio discorso, le mie parole avrebbero avuto significato pieno e non ‘surreale’, come qualcuno ha detto. Ognuno può avere qualsiasi orientamento sessuale, come religioso e l’importante è tutelare tutti quando avvengono gravi episodi, al di là di sesso e fede.

[…]

Ho chiarito all’inizio del mio intervento che qualsiasi forma di discriminazione deve essere azzerata, vanno tutelati tutti, perché non ci sono cittadini di serie A e B.

Le posizioni di Antonella Faggi sul ddl Zan restano dunque ancorate a una fede cristiana contro la quale non si sente di dissentire, e oltre la quale non esisterebbero possibilità.

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