Precisazioni

La possibile svolta per il Coronavirus con farmaco Eparina: Aifa invita tutti alla cautela

Stanno girando tantissime catena in questi giorni a proposito del farmaco Eparina, a detta di alcune fonti non precisate sui social potenziale soluzione al Coronavirus. Questione che abbiamo in parte trattato già nella giornata di sabato, sottolineando gli enormi dubbi sollevato da un un messaggio virale associato ad un medico che in realtà sembra essere decontestualizzato in questo frangente. La novità di domenica, però, arriva da una presa di posizione molto importante da parte di Aifa su un argomento che come si può immaginare sta a cuore a molti italiani.

Primi riscontri Aifa sul farmaco Eparina contro il Coronavirus

In particolare, come è stato evidenziato in queste ultime ore da Quotidiano Sanità, sembrerebbero promettenti le prime evidenze emerse con il farmaco Eparina in termini di potenziale cura per il Coronavirus. Tuttavia, una soluzione stabile e definitiva per dare una risposta medica forte al Covid-19 appare decisamente lontana. Proprio Aifa, infatti, ha introdotto il discorso facendo presente che alcune recenti indicazioni si basino su “evidenze molto preliminari“.

Per questa ragione, parlando di Eparina, si attendere ora uno step successivo, in quanto ad oggi non potremmo andare oltre quella che viene definita “un’attenta valutazione caso per caso“. A seconda delle circostanze, infatti, si potrebbero verificare secondo Aifa casi in cui l’eventuale somministrazione di Eparina non apporti alcuna forma di benefici. Anzi, ci sono situazioni specifiche in cui paradossalmente il farmaco potrebbe addirittura dar vita ad un peggioramento.

Morale della favola? Aifa non ci gira troppo intorno, visto che a detta dell’Agenzia del Farmaco pare che Eparina sia entrando già nella fase della pratica clinica avendo alle sue spalle solo delle evidenze incomplete. Insomma, oggi 13 aprile ci sono ancora importanti incertezze a proposito della sicurezza assicurata dal farmaco, al punto da definire “urgenti” ulteriori studi randomizzati per valutare la sua efficacia contro il Coronavirus.

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