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Il satellite Gaia è stato danneggiato da un micrometeoroide e dalla tempesta solare, ma è già tornato operativo

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha comunicato che, tra aprile e maggio 2024, il satellite europeo Gaia ha dovuto affrontare due importanti problemi: l’impatto di un micrometeoroide e il cedimento di una componente dell’hardware. La notizia è molto rilevante, considerando che il satellite, lanciato nel 2013, ha una missione ambiziosa e importante: creare la mappa tridimensionale più dettagliata della Via Lattea.

La missione Gaia

Gaia è in grado di osservare e registrare la posizione, la distanza e il moto di oltre un miliardo di stelle, fornendo un’enorme mole di dati per migliorare la comprensione della struttura e dell’evoluzione della nostra galassia. Utilizzando la tecnica della parallasse, il satellite misura con estrema precisione le distanze delle stelle fino a migliaia di anni luce dalla Terra. Non solo: traccia anche i movimenti dei corpi celesti, la loro temperatura, composizione chimica e luminosità, permettendo di comprendere meglio le dinamiche della Via Lattea. Grazie a queste straordinarie caratteristiche, Gaia ha anche scoperto numerosi asteroidi, esopianeti e persino nuove stelle, buchi neri e ammassi stellari.

Problemi e danni al satellite

Tra aprile e maggio 2024, Gaia è stato colpito da un micrometeoroide, una piccola particella di polvere spaziale dalle dimensioni simili a un granello di sabbia. L’impatto ad alta velocità ha creato una piccola fessura sulla copertura protettiva del satellite che ha permesso alla luce solare di interferire occasionalmente con i sensori. Inoltre, Gaia ha subito il cedimento di un componente elettronico dell’hardware che gestisce la stabilizzazione e il corretto posizionamento del satellite, un guasto che ha ulteriormente complicato la situazione, rendendo necessaria una serie di operazioni di manutenzione e riparazione (a distanza) da parte degli ingegneri dell’ESA. Come se non bastasse, le recenti tempeste solari hanno creato ulteriori problemi, causando con molta probabilità il cedimento di uno dei CCD della fotocamera, generando un ulteriore livello di difficoltà per il team impegnato nel mantenere il satellite operativo. Nonostante gli imprevisti, l’ESA ha rassicurato che la missione di Gaia non è compromessa. Anzi, il satellite è ora pienamente operativo, e gli ingegneri hanno colto l’occasione per ricalibrare l’ottica dei telescopi gemelli per l’ultima volta prima del suo definitivo “pensionamento” previsto per il 2025. Grazie a questi interventi, i telescopi di Gaia stanno raccogliendo alcuni dei migliori dati mai ottenuti. Ricordiamo che la missione doveva durare soltanto cinque anni; è stata prima estesa fino a dicembre 2022 e successivamente fino al 2025. È quindi da considerarsi già un enorme successo.

Conclusioni

Le informazioni raccolte da Gaia sono essenziali per numerosi campi dell’astronomia e dell’astrofisica. La mappa dettagliata della galassia permette agli scienziati di studiare la distribuzione e la storia delle stelle, migliorare i modelli di formazione stellare e comprendere meglio la struttura e l’evoluzione della Via Lattea. L’impegno dell’ESA nel risolvere i recenti problemi tecnici, dimostra l’importanza di questa missione per approfondire la nostra comprensione dell’universo.

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