Bufala

Il ritorno della bufala del grafene nell’anestesia, nell’insulina e ovunque

Ci segnalano i nostri contatti una serie di post che descrivono la presenza di “grafene nell’anestesia”, nell’insulina e in altri medicinali, ovviamente dichiarando che le provette con tali farmaci sarebbero riconoscibili con una calamita.

Il ritorno della bufala del grafene nell’anestesia, nell’insulina e ovunque

Tale fake news è il ritorno della bufala novax dell'”effetto magneto” applicata ad altre tipologie farmaceutiche, ovvero la teoria per cui le dosi di vaccino COVID contenevano dosi di grafene tali da rendere le braccia dei “sierati” in grado di attrarre monete o calamite.

Si trattava, e si tratta, di una nota fake news.

Il ritorno della bufala del grafene nell’anestesia, nell’insulina e ovunque

Come avemmo modo di spiegare all’epoca, buona parte dei preparati non contengono affatto alcun elemento metallico (vedasi qui, qui, qui e qui). Altri preparati contengono una minima dose di alluminio (qui), misurata dagli esperti dell’Università di Oxford come pari alle infinitesimali quantità presenti naturalmente in cibi e alimenti (qui).

Ovviamente nessuno di voi è in grado di attrarre calamite con la pancia dopo aver mangiato.

Quindi, per la stessa ragione, è semplicemente scientificamente impossibile che la semplice vaccinazione, soprattutto remota nel tempo, causi simili fenomeni.

Vieppiù che, come fatto notare dal divulgatore scientifico ed ingegnere elettrotecnico Mehdi Sadaghdar la quantità di metalli necessaria per attrarre calamite, posate o monete dovrebbe essere ben evidente sottopelle.

Oppure, una quantità così ingente da otturare vene e arterie e/o far ballare gli organi magnetizzati in giro per l’organismo.

Se tutto questo era vero per i vaccini, era vero per le anestesie. Ammesso che esista una “anestesia a base di grafene”, una ipotetica fiala contenente elementi metallici dovrebbe contenerne in quantità tali da essere inutilizzabile.

Riflessione successiva ma prima per importanza è quella che ci ricorda come il grafene può diventare magnetico solo in peculiari circostanze per mezzo dell’effetto Kondo.

Conclusione

Il grafene, salvo una lavorazione particolare, non ha proprietà magnetiche e un ipotetico metallo contenuto in vaccini, anestesia e insulina dovrebbe essere in dosi tali da essere immediatamente visibili e rendere il prodotto inutilizzabile.

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