Pensavamo bastasse la nostra smentita pubblicata il 3 giugno a questo indirizzo ma oggi, i disinformatori, spostano la loro ossessione dal “TSO per bambini” al protocollo COVID che da settembre verrà applicato nelle scuole. Di tale protocollo COVID esiste traccia soltanto in un’immagine in cui una scritta su sfondo nero lancia un forte messaggio allarmista che sta terrorizzando i genitori.
A settembre quando riapriranno le scuole se trovano vostro figlio con la febbre secondo il protocollo COVID studiato da quei delinquenti di Stato i dirgenti (sic) scolastici non chiameranno voi ma il 118 e poi chissà.
A casa mia lo definiscono sequestro di persona.Genitori andate in direzione e fatevi dare copia della circolare COVID e diffidate la scuola a praticare qualsiasi attegiamento (sic) simile.
Dopo il TSO, dicevamo, la nuova ossessione (oltre ad essere un valido brano dei Subsonica) dei mendicanti del web – che come in questo caso si nascondono dietro profili fake per la paura di uscire allo scoperto – è il “protocollo COVID” che comporterebbe, nelle loro fantasie, l’istituzione di una Gestapo Sanitaria pronta ad accorrere nelle scuole qualora un alunno presentasse sintomi da SARS-CoV-2.
Per questo chi crea il messaggio consiglia ai genitori di recarsi presso la direzione per richiedere una copia del documento e diffidare la scuola da tali interventi. Tuttavia, come nel precedente caso, dobbiamo ricordare che il “protocollo COVID” non esiste.
Di più, come sottolineano i colleghi di Facta News in un articolo pubblicato ieri 10 giugno e come ricordavamo nell’articolo precedente, non esiste ancora una normativa sulla riapertura delle scuole. Se consultiamo la pagina del MIUR dedicata agli atti e alle norme troviamo un ultimo aggiornamento il 22 maggio, ma nessun riferimento sulle misure da adottare da settembre con il rientro a scuola dei ragazzi.
Più che altro esiste un documento redatto dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che deve essere preso, appunto, come un parere tecnico sul quale il governo dovrà decidere. Il documento del CTS non è legge, e soprattutto non riporta disposizioni sul trattamento da riservare agli studenti che in classe manifestano i sintomi del COVID-19.
Chi pubblica questi post si rifà, anche se non cita fonti, a un articolo pubblicato da RassegnaStampa.eu che a sua volta riprende i contenuti di un blog in cui si grida allo scandalo e si parla di possibilità di TSO ai bambini che manifestano sintomi in classe a partire da settembre. Il problema è che quel blog si riferisce a documenti pubblicati da alcune scuole (un esempio) che però si riferivano al periodo precedente il lockdown.
Parliamo di bufala perché il “protocollo COVID” è pura invenzione dal momento che ancora non esistono normative di sicurezza che regolano il rientro a scuola dei ragazzi a settembre.
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