Il Governo vorrebbe alzare i limiti elettromagnetici avrete letto negli ultimi mesi. E questa non dovrebbe essere una brutta notizia anzi. Avrete letto diversi allarmi, e al momento riteniamo pacifico possiate ignorarli.
Anche perché tutto dipende dall’innalzare il limite partendo già dal minimo.
E va tenuto conto che non è un’operazione facile quanto averne l’intenzione.
Al momento abbiamo un limite di 6V/m sui 60 presenti in tutta Europa.
Ovviamente il resto dell’Europa non è diventato una landa spopolata piena di zombies devastati dalle radiazioni, e abbiamo, a scopo precauzionale, il limite più basso tra tutte le nazioni Europee.
Basta fare un salto oltre il confine per trovarci in una situazione del tutto diversa.
Un limite più basso però non significa automaticamente maggiori precauzioni per natura e salute, anzi. Limite più basso significa dover installare più ripetitori e più vicini all’area urbana, con tutto quello che comporta in cementificazione, sperpero di risorse ed “ecomostri”.
Inoltre avevamo già detto nel 2019, quando già si vociferava di riallinearsi all’Europa, che la connessione 5G consente un range, un “intervallo” di potenza.
Non si parla del limite massimo, che potrebbe essere 60V/m come in Europa ma probabilmente si vocifera qualcosa di meno, forse 30 (vedremo perché), ma di un massimo raggiungibile.
È come dire insomma che siccome il Sole di mezzogiorno in estate è nocivo e bisogna mettersi la crema a protezione totale anche per andare a passeggio al tramonto del 24 Dicembre.
L’alternativa quindi è tra rimettere mano ad un limite ormai superato dal tempo e dalla tecnologia oppure disseminare il territorio di nuove antenne, con spese, oneri e costi del tutto inutili.
Non pensiate comunque che un Governo si alza una mattina e cambia tutto
“per innalzare i limiti è necessario raggiungere un accordo fra tre ministeri (Mimit, Salute e Ambiente, quest’ultimo titolare dei rapporti con le Arpa regionali) nonché aspetti di antitrust. Insomma, non è affatto semplice intervenire e senza l’accordo di diversi enti non si va da nessuna parte”.
Ricorda la stampa al riguardo, e finché tre ministeri, le regioni e l’Antitrust non si muoveranno, sarà difficile andare in qualche direzione.
Una revisione del limite per le emissioni della rete radiomobile non sarebbe un male assoluto. Ci vorrà tempo, ma bisognerà adeguare la tecnologia e il diritto allo stato delle conoscenze attuali.
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