Precisazioni

Il dottor Christian Jessen: “Gli italiani stanno usando il Coronavirus per fare una siesta” – Sull’opportunità di raccontare a metà

Ci segnalano i nostri contatti un articolo condiviso di bacheca in bacheca con prevedibili commenti.

Il dottor Christian Jessen, medico e conduttore del programma inglese Malattie imbarazzanti, ha affermato che gli italiani stanno usando la pandemia di coronavirus come scusa per avere una “lunga siesta”, pur riconoscendo all’istante che i suoi commenti potevano sembrare “un po ‘razzisti”. Il dottor Jessen, nota star della tv, ha esternato le sue considerazioni nel corso di un’intervista telefonica a dir poco sconcertante, rilasciata ai microfoni di Fubar Radio:

Questo potrebbe sembrare un po razzista e dovrete scusarmi, ma non pensate che il Coronavirus sia un po’ una scusa? Gli italiani usano delle scuse per chiudere tutto e smettere di lavorare di lavorare per un po’, per avere una lunga siesta.

Recita l’articolo.

E potremmo finirla qui, se non fosse per una serie di dettagli che agli “indinniati speciali”, gli indignati da tastiera, sono sfuggiti.

Parliamo in questo caso di “disinformazione Titanic”: un ipotetico spettatore andato al cinema a vedere il capolavoro di James Cameron potrebbe fermarsi al primo tempo. In questo caso dichiarerebbe convinto che Titanic è una romantica storia d’amore a lieto fine in cui il bel Jack e la ricca Rose vivono un sogno d’amore su un Transatlantico inaffondabile.

E tecnicamente avrebbe ragione: avendo abbandonato il cinema prima del secondo tempo, non avrebbe mai visto l’affondamento del Titanic e la tragica fine di Jack.

Così, se condividi un articolo del 13 marzo 2020, e lo fai il 5 Aprile, ovviamente perderai il secondo tempo delle vicende.

Compreso un lungo messaggio di scuse traducibile con

Riguardo ai miei commenti sulla pandemia di Coronavirus e il suo impatto sull’Italia:

Mi è venuto tutto molto male – Io volevo alleviare il panico, ma in retrospettiva il mio motto di spirito è risultato insensibile e devo scusarmi del dolore causato. Comprendo quanto offensivo sia stato e spero di poter ottenere in futuro il vostro perdono.

Come dottore, il mio lavoro è essere onesto e portare la luce nelle vite degli altri. Voglio rassicurarvi che ogni mio pensiero è con chiunque si affetto dal virus e con coloro che stanno lavorando duramente per aiutare tutti ad uscire da questo momento difficile.

Se vi è possibile, potete aiutare la lotta al coronavirus donando al Fondo di Solidarietà per la lotta al COVID-19 presso l’OMS qui: https://covid19responsefund.org

Quindi sì, già il 17 Marzo erano pervenute scuse e giustificazioni. È inutile continuare a fomentarsi condividendo, quando potreste condividere invece l’appello del 17.

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