Una immagine ci è stata sottoposta, proveniente da una “spunta blu”, con un bambino che si suppone essere “vittima di bombardamenti”. È però evidente che l’immagine ha tutti i tratti tipici di una produzione mediante strumenti di generazione via Intelligenza artificiale.
Il bambino palestinese con sei dita generato dall’AI
Nella fattispecie, una assurda serie di anomalie grafiche che la denunciano come un grossolano falso.
In primo luogo noterete che il bambino ha una bizzarra forma di polidattilia che gli dà sei dita di forme strane, nonchè un viso quantomeno problematico con occhi enormi con le ciglia che sembrano semplicemente dipinte sulla sclera.
Questo perché, come abbiamo avuto più volte modo di spiegare, le intelligenze artificiali non sono in grado di disegnare un volto dal nulla, ma cercano nel loro database le parti già presenti di volti già pubblicati per assemblarne i pezzi.
Le parti per cui esistono meno riferimenti sono proprio le mani, solitamente distanti rispetto al centro dell’inquadratura e non inquadrate in pieno dettagli, i visi, che le AI devono reinventare simmetrici interpolando i pezzi assemblati, le orecchie e i capelli, questi ultimi perché le AI sono migliori nelle forme regolari che in quelle irregolari come i capelli.
Noterete che il bambino ha quindi mani ed occhi mal disegnati, ma anche la bandiera sulla maglietta disegnata come una bizzarra illusione ottica di Escher, denunciando il tentativo di creare una immagine convincente usando un “prompt”, una descrizione data in pasto ad una intelligenza artificiale.
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