Gruppi di nopass minacciano i ristoratori su Social e Telegram. È una realtà che conosciamo. Persone convinte spesso che il mondo vero giochi con le crudeli regole dei social.
Ci sono persone che sanno dissentire ed esprimere la loro opinione con decenza e rispetto. Ci sono però persone militanti e spesso radicalizzate che fanno dell’odio social una cifra dell’esistenza così totalizzanta da tracimare nel reale.
Persone che si profondono anche nei commenti delle pagine di informazione in atteggiamenti altalenanti ed ondivaghi. Ad un momento, sono lì a lamentarsi di sentirsi “discriminati” dai vaccinati, paragonando la loro situazione con protervia e alterigia a pagine oscure della storia come l’Olocausto.
Il momento dopo, eccoli ingiuriare, minacciare e aggredire. Avrete letto anche voi, se avete esercizi commerciali o pagine di informazione come la nostra, una buona serie di auguri di chiusura, auguri di malattia, minacce varie, o l’improbabile vaticinio di una morte orrenda per mano di un ignoto boia a “Norimberga Due”.
Va molto, molto peggio agli esercenti: si moltiplicano i gruppi Telegram che elencano i posti che hanno “osato” applicare la legge chiedendo il Green Pass per l’accesso ai tavoli interni.
Gruppi nei quali vengono incitate vere e proprie azioni tese a danneggiare i ristoratori già fiaccati dalla Pandemia, incitando la cattiva pratica di false recensioni negative, paventando atti di vandalismo e azioni di disturbo.
“L’intento dichiarato di cercare di portare al fallimento le attività colpevoli solo di rispettare la legge è un fenomeno inquietante, che combatteremo denuncia su denuncia”, assicura Lino Stoppani di Epam Milano, una delle tante associazioni di categoria legate alla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, ma sulla stessa linea stanno tutte le altre sigle nazionali.
Dichiara EPAM Milano a News Prima. Ma non è la sola sigla.
Dalle pagine del Resto del Carlino apprendiamo che non solo il braccio facinoroso e violento dei “nopass militanti” si sta muovendo, ma fortunatamente gli esercenti sono intenzionati a resistere a questi veri e propri atti di prevaricazione.
“Questi signori non si devono nemmeno lontanamente permettere – dice Varotti – di minacciare i ristoratori che fanno il loro dovere scrivendo false recensioni come vendetta. Consiglio loro di non provarci nemmeno perché li denunceremo uno ad uno trascinandoli in tribunale a risarcire il danno. Non si pensi che il social sia un ring dove tutto è permesso. Se si parla di stupidaggini, può andare bene, ma quando si vuol danneggiare le persone che lavorano giorno e notte correndo anche dei rischi di contagio allora le cose cambiano e non ci sarà tolleranza per gli odiatori della tastiera”. Continua Varotti: “Consiglio a qualcuno che pensa di essere al di sopra della legge, di rinsavire e rispettare i lavoratori che non sono pupazzi che si possono abbattere a piacimento. Sono persone, famiglie, dipendenti, storia e reputazione e nessuno ha il diritto per mera propaganda no vax, in un momento drammatico come questo, di mettere a rischio tutto quello che un imprenditore si è conquistato col lavoro. Quindi, avanti tutta –dice Varotti – col rispetto delle regole per mangiare all’interno dei ristoranti, e fuori gli odiatori social che nella nostra categoria non avranno cittadinanza né ora né mai”.
Risponde loro il Direttore di Confcommercio Marche Nord Varotti.
Queste azioni seguono movimenti individuali, come quelli di un ristoratore Salentino, costretto a denunciare alla Digos le numerose ingiurie e minacce piovutegli addosso sin dal 31 Luglio, e la costante controffensiva degli haters, arrivati a inondare Tripadvisor e simili di recensioni negative quanto ingiuriose.
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