Precisazioni

Foibe, Vauro ne combina un’altra: “Giorno del Ricordo? Trucido strumento di propaganda”

Il titolo pubblicato da Libero Quotidiano ieri, lunedì 10 febbraio, fa riferimento alle dichiarazioni del vignettista Vauro in merito al Giorno del Ricordo che ricorre ogni anno per ricordare le vittime delle foibeLibero riporta un virgolettato attribuito a Vauro che in un’intervista rilasciata all’Adnkronos avrebbe detto: “Il Giorno del Ricordo è un trucido strumento di propaganda”.

Libero riporta le dichiarazioni di Vauro:

La Giornata del Ricordo non può essere trasformata in quella della dimenticanza. Purtroppo quando la pietà umana diventa un alibi, per il modo in cui è stato istituito il Giorno del Ricordo diventa un volgare e trucido strumento di propaganda sovranista e neofascista.

Dichiarazioni che Giorgia Meloni ha ripreso per replicare con decisione, accusando Vauro di negazionismoodio in un intervento all’Adnkronos:

Poco importa a questo odiatore e negazionista seriale se con le sue parole insulta la memoria dei martiri italiani delle foibe e gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia.

Per rispondere alla richiesta di analisi dei nostri lettori andiamo a verificare alla fonte, dunque nell’articolo dell’Adnkronos che ha raccolto le dichiarazioni del vignettista riprese successivamente da Libero e Giorgia Meloni. Sia Libero che Giorgia Meloni hanno riportato solamente una parte delle dichiarazioni di Vauro, che infatti nel suo intervento non nega affatto gli orrori delle foibe, bensì condanna con vigore la strumentalizzazione della tragedia. In un passaggio, infatti, leggiamo:

Premetto che non posso non condividere la pietà umana per le vittime e gli orrori della Seconda Guerra Mondiale nel mondo. Ma concordo con la Serracchiani: la ‘Giornata del Ricordo’ è il palcoscenico della destra sovranista.

[…]

La pietà per le vittime non può diventare uno strumento auto-assolutorio o di propaganda becera.

Una certa parte politica, quindi, non ha gradito l’accusa di Vauro nei confronti della strumentalizzazione della tragedia, ma c’è da precisare che il vignettista non ha negato gli orrori delle foibe né ha manifestato odio nei confronti delle vittime: pur con dei toni tutt’altro che distensivi, il vignettista ha anche precisato di avere pietà umana tutte le vittime e tutti gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.

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