Draghi apre all’obbligo vaccinale, all’estensone del Green Pass ed alla terza dose: contando il prosieguo, è davvero un brutto giorno per i detrattori delle misure.
Ma soprattutto per coloro che si illudevano di invertire la tendenza già stabilita del governo con sopraffazioni e violenze.
Sappiamo già che per i gruppi Telegram dove si incitava alla violenza compilando liste di proscrizione di medici e giornalisti per conferire ai “capi” video delle molestie e delle violenze si aprono le indagini di DIGOS e COPASIR.
Ma ora sappiamo anche che al flop delle piazze seguirà un flop totale delle loro aspettative.
Avevamo già parlato in passato, non profetizzando (i “profeti”, come ad esempio coloro che nelle condivisioni WhatsApp e Telegram si dichiaravano convinti che vaccino e Green Pass sarebbero scomparsi dal nostro orizzonte ad Ottobre raramente ci prendono) ma esaminando gli indirizzi della dottrina e della giurisprudenza che non c’erano ostacoli evidenti all’estensione del Green Pass ad altre categorie produttive e sociali del paese.
Quanto avevamo affermato, dati alla mano e certi di quello che credevamo, trova conferma nelle parole del Presidente del Consiglio.
“La cabina di regia ci sarà comunque perché dobbiamo decidere tante cose sull’estensione del green pass: a chi, non se“
Non si parla di un se: è sicuro che il Green Pass ci accompagnerà fino alla fine della lotta al virus, è sicuro che dovrà essere usato da una platea più ampia di persone, bisognerà solo limare la sua ampiezza.
“Dipende solo da voi”, diceva il noto personaggio delle serie educative a cartoni animati “Capitan Planet” quando doveva spiegare ai piccoli telespettatori perché era necessario evitare di inquinare.
Con una campagna vaccinale dove l’80% della platea di riferimento ha già ricevuto almeno la prima dose, ma i più “indisciplinati” si concentrano tra i quarantenni e i cinquantenni (maglia nera, purtroppo, alla Sicilia…) potrà infatti rendersi possibile introdurre forme di obbligo.
Paradosso tra i paradossi: proprio coloro che per età si sentono troppo giovani per le conseguenze più grave, ma non abbastanza giovani per sfuggire ai rischi di ospedalizzazione popolano la (non troppo) vasta platea dei riottosi.
In numero, come si è visto, ben inferiore alla maggioranza della platea di riferimento, ma sufficiente a impattare negativamente sul sistema sanitario
Anche per questo, Draghi liquida con un “Sì ad entrambe le domande“ sia la domanda su una potenziale ma assai probabile introduzione dell’obbligo vaccinale successiva alle statuizioni di EMA ed AIFA, sia all’uso della terza dose, che sappiamo dalla cronaca inizialmente destinata a fragili e pazienti a rischio.
«Bisogna vaccinarsi». Ha ringraziato i giovani «che hanno dato un’adesione massiccia alla vaccinazione». Cosa che «ci permette di «affrontare l’apertura delle scuole con meno incertezze». Vaccinarsi, ha detto, «é un atto verso se stessi, di solidarietà verso gli altri, di protezione della propria famiglia, con tutte le persone con cui si viene a contatto».
Ma non è l’ultimo colpo alla platea “novax dura e pura” che il Presidente si è riservato
“Voglio esprimere la mia piena solidarietà” – ha detto Draghi – “a chi è stato vittima di aggressioni nel corso di queste manifestazioni no vax, no pass. Si tratta di una violenza particolarmente odiosa, vigliacca, nei confronti di chi fa informazione e di chi è in prima linea nella lotta alla pandemia”.
E francamente anche su questo non possiamo che concordare.
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