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Dentro Windows 11 vive una raccolta di icone di Windows 3.1x e Windows 95

Abbiamo celebrato il mese scorso la fine del supporto per Windows 10 e il passaggio di fatto obbligatorio a Windows 11. Sui problemi che questo comporta ci sarebbe molto da scrivere, e forse andrà fatto in separata sede. In questo caso possiamo però ricordare che dentro Windows 11 vivono ancora pezzi molto remoti.

Dentro Windows 11 vive una raccolta di icone di Windows 3.1x e Windows 95

Come due raccolte di icone, moricons.dll e pifmgr.dll, la prima risalente a Windows 3.10 e la seconda a Windows 95, ma chiaramente ispirata al predecessore e legata al concetto di eredità, o legacy.

Ma andiamo avanti.

Dentro Windows 11 vive una raccolta di icone di Windows 3.1x

Partiamo da moricons.dll, libreria icone presente nella cartella System32 del sistema operativo che contiene una serie di icone solo apparentemente prive di significato, ma di fatto create per una serie di programmi MS-DOS, come il foglio elettronico Lotus 1-2-3, la suite office per MS-DOS WordPerfect, il compilatore Turbo Pascal e altri programmi, anche Microsoft, offerti per MS-DOS, compresa una generica iconcina col logo MS-DOS.

Lo scopo di moricons.dll era semplice: Windows 3.10 e i suoi successori Windows 3.1, Windows for Workgroups 3.1, Windows 3.2 e Windows for Workgroups 3.11 consentivano di far partire programmi MS-DOS in finestra.

Con l’ovvio vantaggio di passare dal monotasking (un programma per volta) ad una forma di preemptive multitasking, contrapposto al cooperative multitasking dei programmi nativi Windows.

Windows 3.1x era sostanzialmente un ambiente operativo più che un sistema operativo: doveva essere installato su MS-DOS e poter far partire programmi DOS senza dover uscire da Windows come per le generazioni precedenti era un vantaggio.

Per ogni programma MS-DOS potevi creare un program information file (o PIF), un collegamento che conteneva le istruzioni necessarie a Windows per far partire al meglio il programma MS-DOS in finestra senza deformarne l’output ad esempio e fornendogli le risorse necessarie.

Mancavano delle icone per i maggiori programmi MS-DOS, e Moricons fu aggiunto.

Ed anche una raccolta di icone per Windows 95

Con Windows 95, nonostante la campagna pubblicitaria che lo descriveva come l’araldo del PC multimediale e un vero sistema operativo, Microsoft decise di lasciare alla base di tutto una release di MS-DOS, la 7.

Il progetto originale avrebbe avuto un successore di Windows 3.1x e MS-DOS 7.x venduti separatamente, ma si decise invece di fonderli in un unico corpo.

Questo rendeva possibile avere applicazioni MS-DOS e fare in modo che, per tutti gli effetti pratici, una applicazione MS-DOS avviata in Windows 95 fosse “convinta” di essere in un ambiente MS-DOS.

moricons.dll rimase al suo posto, e fu affiancato da pifmgr.dll, il cui nome deriva espressamente dai file PIF presenti in Windows e necessario per avere icone gradevoli per ogni tipo di programma.

Dove le icone di moricons.dll erano specifice, quelle di pifmgr.dll erano alquanto generiche, presentando capitelli corinzi, monete, matite, un albero di natale, spade, palloni, ombrelli e altri oggetti che, con un po’ di fantasia, avrebbero raffigurato i programmi che volevi usare. Per il resto c’era il nome del collegamento.

Avresti quindi avuto ancora in Windows 95 le icone in progman.exe e moricons.dll, e delle icone generiche.

Cosa ci fanno ora le icone?

Ipoteticamente, potresti aggiornare un computer da Windows 1 a Windows 10 direttamente e a Windows 11 importando successivamente i dati dell’account.

Un procedimento macchinoso e di fatto puramente accademico, che qualcuno ha dimostrato ma che viene reso difficoltoso da decenni di evoluzione hardware e dal fatto che non esiste un upgrade path dai 32 bit ai 64bit, mentre esisteva dai 16 ai 32.

Poniamo quindi il caso di un utente che aveva installato Windows 1, poi 2.x, poi 3.x, poi Windows 95.

Lasciando moricons.dll avrebbe potuto tenere le sue brave iconcine legacy. Passando da Windows 95 alle sue versioni OSR, e poi a Windows 98, avrebbe conservato le iconcine di Windows 95.

Un ipotetico upgrade path comprendente Windows 98, Windows ME, Windows XP, Windows Vista e Windows 7 avrebbe potuto traghettare nelle versioni a 32 Bit di Windows 8 e 10 quei collegamenti, anche se superata la boa di Windows ME il supporto per programmi DOS sarebbe stato solo parziale e solo sulle versioni a 32 bit, spingendo verso soluzioni emulative come DOSBox per la maggiore compatibilità o per l’unica compatibilità in sistemi a 64 bit.

E comunque, portare a 64bit il codice di Windows significava anche non rompere quello che funzionava. Andare a caccia di icone per guadagnare pochissimi kilobyte in dischi rigidi sempre più grossi sarebbe stato un esperimento di futilità.

E quindi oggi, in Windows 11, abbiamo icone che possono raffigurare programmi della preistoria informatica.

 

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