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Come l’assurdo disastro dell’AVE Mizar uccise il suo creatore

Immaginate un “inventore” che decida di fondere per motivi ignoti uno dei velivoli leggeri più diffusi con una delle auto più criticate della storia dell’automotive e accusata di gravi problemi di sicurezza.

Provate quindi a immaginare lo stesso attaccare ad una Ford Pinto, ribattezzata negli anni “l’auto assassima” per il posizionamento del serbatoio, comune a molte macchine dell’epoca ma potenziale causa di incendi in caso di incidentte stradale, la pare superiore di un Cessna sperando di otttenere un rivoluzionario veicolo su quattro ruote ma in grado di volare.

Come l’assurdo disastro dell’AVE Mizar uccise il suo creatore | Doug Duncan, Wikimedia Commons // CC BY-SA 3.0 DEED

Henry Smolinski e Harold Blake, laureati in ingegneria, scoprirono a caro prezzo che il loro AVE Mizar, ottenuto fondendo l'”auto assassina” ad un velivolo leggero probabilmente non era l’invenzione che speravano.

Come l’assurdo disastro dell’AVE Mizar uccise il suo creatore

L’idea del dinamico duo era semplice: prendere un Cessna ultraleggero, rimuovere la cabina e il motore frontale e saldarci una Ford Pinto. Secondo i suoi due creatori, il nuovo prodottto di Advanced Vehicle Engineers (gli sfortunati si misero anche in società…) avrebbe usato il motore Ford e il restante motore del Cessna per prendere il volo da strade e rampe di decollo e poi si sarebbe librato nei cieli col solo motore Cessna, consentendo peraltro di smontare le ali per poter avere all’occorrenza una “comune” Ford Pinto da usare per le proprie vacanze.

L’undici settembre del 1973, dopo il fallimento dei test iniziali a causa del cedimento strutturale dei supporti che avrebbero dovuto tenere assieme l’auto e il velivolo, Smolinski e Blake decisero che avrebbero collaudato la loro creazione in prima persona.

Del resto, il pilota assunto per il volo precedente, per sua fortuna, era irreperibile e i due creatori deciso di proseguire da soli. Ottenendo una morte particolarmente rapida e brutale: nuovamente il supporto degli alettoni cedettte portando al disastro.

Il Mizar precipitò e i suoi due creatori morirono affossando per sempre ogni ulteriore tentativo.

I resoconti del disastro indicarono tra le cause un veicolo troppo pesante per sostenersi e saldature malfatte: in ogni caso la Pinto volante precipitò rovinosamente e, come preventivato, prese fuoco coi suoi occupanti all’interno.

Secondo le intenzioni del duo l’AVE Mizar sarebbe stata un’auto volante “che anche una donna avrebbe potuto assemblare”, e che per la somma di 15mila dollari avrebbe messo in ogni casa un’auto volante con l’opzione, di “smontarla” per ottenere una Ford Pinto.

Vettura che volò, per poco tempo e verso la morte per dimostrarci che, spesso, le cose succedono per una ragione.

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