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Come la magia di Hollywood salvò un quadro perduto da decenni

Una volta la magia di Hollywood salvò un quadro perduto da decenni, ed è una storia finita bene tra molte. Molte opere d’arte nel tempo sono andate infatti perdute.

Oltre 700mila pezzi da collezione, tra quadri, statue e oggetti di antiquariato pregiato nella storia sono andati perduti. Capita a volte che qualcuno sia ritrovato, ma il più delle volte restano nascosti, rinchiusi in collezioni private se non distrutti nel passaggio da mano in mano.

Come la magia di Hollywood salvò un quadro perduto da decenni

Cosa che fortunatamente non è avvenuta per la “Bella addormentata con vaso nero” del pittore espressionista Robert Bereny (1888-1953), ritrovato in un modo assurdo e magico come la magia del cinema.

Come la magia di Hollywood salvò un quadro perduto da decenni

Nel Dicembre del 1999 arriva al cinema il film “Stuart Little – Un topolino in gamba”, basato sul romanzo del 1945 “Stuart Little” con qualche ovvio adattamento cinematografico per portare la storia ai giorni nostri.

Nella versione cinematografica una abbiente famiglia americana adotta un topolino dall’intelligenza e dai modi umani, ottimista e incline a credere che ogni storia possa avere un lieto fine. Esattamente come in questo caso.

Tutto comincia durante le riprese del film: come tutti sanno, parte del mestiere dello scenografo consiste nel rintracciare elementi di scena ovunque sia possibile. Gli elementi di scena non vengono solo creati sul posto, ma comprati, e se si riesce a risparmiare, bene.

Ad esempio per la sitcom “Young Sheldon” uno degli oggetti di scena, il modem collegato al computer del giovane protagonista, è stato reperito mediante un divulgatore, maker e influencer, David “8bit Guy” Murray.

Nel caso di Stuart Little una scenografa ha trovato un quadro a Pasadena, venduto da un antiquario per pochi dollari, comprandolo in quanto esempio di “avanguardia Primo Novecento” che una famiglia abbiente potrebbe esibire.

Immagine della Bella Addormentata con Vaso Nero

La presunta “crosta di avanguardia” era il celebre “Bella addormentata con vaso nero”, perduto negli anni ’20.

Andiamo ora a casa di Gergely Barki, esperto d’arte consulente per il Museo nazionale ungherese di Budapest, esattamente dieci anno dopo, nel 2009.

Barki è ora padre di una bambina di tre anni, e quindi cercando un film adatto per la piccola decide di guardare Stuart Little, riconoscendo il quadro.

Barki a questo punto contatta la scenografa ricostruendo la catena di eventi: il quadro era apparso ad un mercatino di beneficienza, dove era stato comprato per 40 dollari, venduto all’antiquario e rivenduto come “crosta” alla scenografa.

Nel 2014 il quadro è stato battuto all’asta per 230.000 dollari, alla presenza di Lidia Szaijko, nipote di Bereny e di Eta (la donna ritratta nel quadro) che ha espresso l’auspicio che possa essere presto esibito, e, aggiungiamo noi, speriamo non rubato.

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