Caricabatterie USB-C unico per smartphone, tablet e console dal 2024: ci siamo.
La direttiva, che vi avevamo dato in dirittura di arrivo a fine Aprile alla fine è giunta. Termine apicale di un procedimento che, come dicemmo nel precedente articolo alla cui lettura vi rimandiamo, è cominciato nell’ormai lontano 2009.
Nel 2009 non si parlava ancora di direttive e testi normativi, ma di un consorzio tra produttori per porre fine ad una autentica babele di formati, con almeno trenta tipi di connettori diversi, spesso varianti dello stesso formato (le versioni a diverse dimensioni del jack a “barilotto”), spesso pettini e connettori proprietari cercando una quadra.
Fu lo sviluppo tecnologico a portarelo standard USB, dal Mini al Micro fino all’attuale Type-C sulla cresta dell’onda, rendendo facile portare energia e dati ai dispositivi con un singolo connettore.
Infine, il problema dei caricabatterie: i caricabatterie sopravvivono ai dispositivi elettronici con cui sono venduti in pacco unico, diventando una odiosa eredità che infesta i cassetti o si unisce all’e-waste. Oggetti finiti in discarica quando potevano essere ancora usati.
Alla fine l’accordo è stato raggiunto: entro il 2024 tutti i dispositivi elettronici in commercio dovranno adottare il Type-C. Per i portatili ci saranno ancora 40 mesi di tempo, dato che moltissimi computer portatili usano ancora i connettori “a barilotto”.
Il cellulare non sarà più fornito col caricabatterie nella scatola: la scatola fonirà le indicazioni relative alle necessità energetiche del dispositivo rendendo possibile confermare la possibilità di riutilizzare i caricabatterie in proprio possesso o l’acquisto di un prodotto nuovo (ora fornito a parte, con risparmio sulla spesa di chi magari sta solo comprando la versione “aggiornata” di un vecchio modello in suo possesso, certo di ritrovarsi altrimenti davanti allo stesso caricabatterie venduto due volte).
Del resto, basta avere un caricabatterie da 18W o un caricabatterie wireless da 15W per essere sicuri di caricare il 100% dei propri dispositivi.
Anche Apple, naturalmente, dovrà adeguarsi.
Ma già Apple usa il connettore Type-C sui suoi portatili, e il superamento del connettore Lightning è un frutto dello sviluppo tecnologico ancor prima dell’imposizione legale. Tutti gli attuali cellulari Apple supportano non solo la carica Wireless, ma il sistema “Magsafe” per tenere accessori e caricabatterie ben aderenti, rendendo un connettore proprietario sempre più reliquia del passato e un connettore fisico un oggetto dalle applicazioni limitate.
Nonostante i mugugni di Cupertino infatti, che l’anno scorso in un memorandum aveva dichiarato che “l’uso inappropriato degli standard soffoca l’innovazione e mina l’obiettivo di un’ampia interoperabilità” e “la procedura per l’aggiornamento del testo giuridico comporterà ritardi significativi nel portare innovazioni e miglioramenti al mercato europeo”, alla fine non solo si arriverà all’obiettivo connettore unico, ma anche ad una interoperabilità tra i sistemi di carica wireless.
Che, come in passato, ha già uno standard su cui convergere naturalmente, quello QI.
La storia si ripete, e oltre al caricabatterie USB-C unico per smartphone, tablet e console dal 2024 avremo presto uno standard wireless comune.
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