Gira su Whatsapp un audio in cui un uomo chiede di far girare la foto di una neonata:
Ragazzi, buonasera a tutti. Allora, questa bimba è cieca e il proprietario di Whatsapp – non so come c*zzo si chiama – l’ha presa in carico per fare le operazioni a spese sue. Costano sui 200mila euro. Non chiede soldi a nessuno: chiede solo che si gira [sic] questo messaggio, perché su ogni messaggio mandato lui sborsa 50 centesimi. Non dovete dare né soldi né niente, solo mandarlo a amici e conoscenti, ecco. Va bene? Grazie.
Ovviamente, nessun “proprietario” di Whatsapp (immaginando che si riferisca al Ceo Jan Koum) ha mai detto che le condivisioni di messaggi sull’app possano essere convertite in denaro, né in questo caso né mai. Quindi non date mai retta a chi parla di fare soldi tramite condivisione sui social. Un po’ come la storia di Facebook a pagamento: bufale che puntualmente tornano in auge e che non sono destinate a realizzarsi.
Chi è stato ritratto quindi nella foto? Un bambino (dal braccialetto sembra chiamarsi Omar, ma è difficile da capire) nato a Marrakech, che è stato rapito dopo la nascita dall’ospedale Ibn Tufail. Ne hanno parlato testate marocchine come Nejma Tv e Sahifa.
La polizia è risalita a quattro sospettati: marito e moglie (presumibilmente, la coppia non può avere figli), un medico compiacente e un mediatore, mentre il neonato è tornato tra le braccia della sua famiglia. Gli articoli trovati sono del 26 e 27 settembre 2017.
Quindi nessuna bambina, né tanto meno cieca: il bambino è un neonato rapito e poi restituito in Marocco. E soprattutto, nessuno farà mai soldi grazie alle condivisioni su WhatsApp, se non chi lavora per l’azienda.
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