Niente di più falso in questo turpe minestrone di disinformazione e falsità.
Ma andiamo con ordine e cominciamo dall’inizio: la vicenda giudiziaria in realtà è ancora allo stesso punto in cui l’abbiamo lasciata nel 2012, anno in cui non Wakefield, ma John Walker-Smith, uno dei suoi collaboratori e firmatari della famigerata pubblicazione scientifica deprecata fu assolto.
Sostanzialmente, l’assoluzione di Walker-Smith si poggiava sul semplice fatto che il ruolo di Wakefield e di Smith era radicalmente diverso.
Smith, fino all’ultimo, fu convinto di stare agendo nel migliore interesse dei propri pazienti ed era all’oscuro di alcuni dei punti più controversi che hanno portato alla radiazione di Wakefield, come ad esempio l’ormai famigerato conflitto di interesse dovuto al suo lavoro di consulenza in cause giudiziarie intentate contro varie cause farmaceutiche e, contemporaneamente, come preponente di un suo metodo di vaccinazione.
Anzi, dall’analisi della sentenza d’appello che scagiona Walker-Smith emerge un Walker-Smith carico di dubbi e riserve, genuinamente convinto di star agendo nel migliore interesse dei suoi pazienti e pronto ad agire da freno verso quelle che riteneva le maggiori intemperanze di Wakefield stesso, spingendosi, secondo la stessa parte motiva della sentenza, nel 1997 a scrivere privatamente al collega palesando i suoi dubbi e le sue perplessità sulla professionalità e l’etica di un lavoro prematuramente apparso sui media.
Esattamente come era accaduto due anni prima per il Dottor Murch, altro collaboratore e firmatario della controversa ricerca, in ambito giudiziario si volle tracciare una linea retta tra Wakefield, pienamente a conoscenza del conflitto di interessi insito nelle sue azioni, impenitente e ad oggi ancora incline a difendere una teoria deprecata, inesatta e clinicamente priva di alcun valore, e Walker-Smith, dubbioso, incline a richiamare Wakefield all’ordine in più occasioni e ignaro degli aspetti più controversidella vicenda.
Dal punto di vista medico la situazione resta invece uguale: la sperimentazione di Wakefield è e resta deprecata, falsificata e scientificamente irrilevante, questo a prescindere dalle responsabilità dei coinvolti.
“Se non funziona, non funziona”: questo è il lascito della comunità scientifica sulla sperimentazione di Wakefield, ed anche se oggi Walker-Smith è stato prosciolto da ogni accusa (ma in ogni caso non ha mai più esercitato la professione medica) ciò non implica assolutamente una revisione dell’erroneità della correlaziona autismo-vaccini.
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