BUFALA Proteste contro la riforma delle pensioni in Argentina – bufale.net

La bulimia di link e condivisioni, unita ad una certa tensione permanente da campagna elettorale, genera i mostri.

Su Internet la visibilità è tutto: un antico koan, proverbio di sapienza Zen, dichiara che un albero che cade da solo nella foresta non fa alcun rumore. Semplicemente, è fatto noto anche a culture ben precedenti l’avvento dell’Era dei Social che una bugia propagandata e diffusa da più persone può essere monetizzata con più facilità di una verità della quale a nessuno importa.

Passiamo ora alla pagina Un’Italia senza Renzusconi, che apre le festività natalizie con questo post, che archivieremo qui

La foto di una folla oceanica illuminata da luci stradali, cellulari ed altri dispositivi che si staglia nel buio della notte di Buenos Aires, descritta come proteste contro la riforma delle pensioni in Argentina, con commenti indinniati ed indinnianti di ribelli da tastiera che invocano la condivisione compulsiva come “sola igiene del mondo”, invocando rivoluzioni simili anche in Italia e ritenendo di agevolarle con commenti deprecabili e inviti a cliccare e condividere.

In problema è che la rivoluzione descritta nella foto non è mai esistita.

La foto è tratta dai festeggiamenti per la vittoria alle semifinali dei Mondiali di Calcio del 2014, ovvero Brasile 2014, che portò l’Argentina in finale con la Germania, relegando i Paesi Bassi al terzo posto sul podio e che garantì all’Argentina l’Argento (i Mondiali del 2014, come noto, furono vinti dalla Germania)

La possibilità di competere per l’oro, o quanto meno di portare a casa l’argento, fu molto sentita in quanto l’Argentina, che aveva presentato domanda congiunta col Cile per ospitare i giochi Mondiali, si era vista esclusa in quanto Joseph Blatter aveva deciso di considerare le candidature congiunte problematiche e disagevoli, privilegiando quindi la scelta del Brasile, la cui rappresentativa era stata sconfitta proprio in semifinale dai futuri campioni, i tedeschi.

Un tale clima di sport, desiderio di rivincita e competitività aveva giustificato grandi festeggiamenti in tutta la nazione per la notizia simultanea che gli “odiati rivali” sarebbero stati relegati alla battaglia per il terzo posto mentre la rappresentativa nazionale avrebbe potuto contendersi il primo posto con la stessa squadra che aveva battuto la rappresentanza sportiva di casa: tale scenario rende oltre che censurabili assai grotteschi i commenti n cui si accusa chi non vuole partecipare all’ennesima rivoluzione virtuale di essere preoccupato solo per il calcio e simili.

Sarebbe bastato infatti fare una ricerca relativa alle foto di eventi sportivi per non cadere nell’inganno.

 

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