BUFALA Matteo Renzi: “Tagliamo gli stipendi agli insegnanti” – bufale.net

L’indinniato speciale è una categoria trasversale: non è pertanto infrequente trovare individui che, in nome della “cultura” tendono a diventare parte di flame, risse e rancori virtuali immotivati e basati su vere e proprie fake news.

In questo clima torbido e tossico ecco che pagine beffa come Aboliamo il liceo classico hanno buon gioco a proporsi come un Enzo Jannacci del XXImo secolo e gridare “Aiuto, aiuto è scappato un leone” per vedere di nascosto l’effetto che fa

E l’effetto è, sostanzialmente, dirompente

In questo caso il leone in fuga è la solita bufaletta a sfondo politico. Riportiamo foto ed immagine in caso di rimozione della burla

Novità sono previste per gli insegnanti.
I dati ISTAT rilevano che il 90% della spesa pubblica in ambito scolastico è destinata a rimpinguare le tasche dei docenti; solo il restante 10% viene investito nella ristrutturazione delle strutture scolastiche presenti nel territorio italiano. Alla luce di questi dati, Renzi dichiara: “È necessario investire più risorse per ristrutturare le scuole e mettere in sicurezza soprattutto quelle che si trovano nelle zone terremotate. A tal fine, sono previsti tagli agli stipendi degli insegnanti. La sicurezza dei ragazzi e del personale che lavora nelle scuole viene prima di tutto”.

Naturalmente non sarà sfuggito ai non indinniati che:

  1. Matteo Renzi non è più Presidente del Consiglio da un bel pezzo
  2. Anche se lo fosse stato, non rientra tre la attribuzioni del PdC “tagliare gli stipendi agli insegnanti”
  3. Matteo Renzi non ha mai comunque detto simili parole

Ma è bastata l’esibizione di una foto con delle parole a caso per scatenare il solito riflesso indinniato-pavloviano.

Infine, a ridosso della pubblicazione, siamo stati contattati da M.P., autrice della bufala iniziale che, esaurito lo scopo del suo esperimento sociale, ha deciso di confessare il suo esperimento sociale con lo scopo di smascherare l’analfabetismo funzionale degli insegnanti, ottenendo da loro un gran numero di commenti in diversi gruppi Facebook dedicati.

Personalmente riteniamo che l’Indinniazione sia una categoria trasversale, e che naturalmente non tutti gli insegnanti e docenti sono indinniati, e per questo invitiamo i gestori di gruppi pubblici sull’insegnamento a vigilare per evitare la presenza di commenti indinniati ed inconsulti: essi danneggiano non solo il gruppo, ma anche l’onorabilità e la reputazione di una intera categoria professionale e sociale.

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