BUFALA La “casa popolare” di 800 metri quadrati del Sor Giachetti – bufale.net

A volte, il silenzio elettorale non impedisce la diffusione di bufale virali.

Neppure se si tratta di bufale herpes: ricicloni di vecchie bufale, o tipologie di bufale, rinnovate col piccolo ausilio di un rapido cambio di interpreti.

È quindi ora il turno di Giachetti:

Se questi sono comunisti. La casa popolare di 800 metri quadri del sor Giachetti a Roma. E si, al registro del catasto giorni fa si è scoperto che la residenza privata dell’onorevole Giachetti è considerata residenza popolare e quindi esente dalla tassazione di casa di lusso.

E la notizia è una bufala. Avrete riconosciuto la tipologia adottata: in passato era successo anche al celebre cantante Gianni Morandi, proprietario, secondo la Vox Populi di ben due ville faraoniche rivelatesi essere foto a caso ottenute dalla Rete.

Con diecimila condivisioni in un giorno e mezzo questa notizia non poteva passare inosservata: ed infatti la bufala è palese, contando che, anche in questo caso, l’abitazione ritratta è un resort in Sardegna.

Nextquotidiano ha scavato ulteriomente nella storia, scoprendo come, nella migliore tradizione delle bufale, chi ha diffuso questo testo virale ha probabilmente modificato alcuni fatti ben più complessi, sconnessi all’evento narrato, per unirli alla passata bufala virale del ricco personaggio famoso che vive in una residenza faraonica creando così una vera e propria bufala Voltron, un combinato di diversi testi, in modo che chiunque vorrà, di fronte all’evidenza, continuare a difendere la bufala potrebbe avere gioco, ove non fossero esaminati, ad aggrapparsi agli scampoli di mezze verità cuciti intorno come scudo

La storia è questa: nel 2002 il deputato Pd, e attuale vicepresidente della Camera, acquista un terreno a Subiaco, in provincia di Roma, più precisamente in località Torretta dei Galli. Parliamo di un terreno in area boschiva nel cuore dei monti Simbruini, dove insistono più vincoli, tra i quali, secondo il Piano territoriale paesistico della Regione Lazio, quello di “Paesaggio naturale”. A quel tempo, secondo il Catasto, sul terreno c’era solo un piccolo casale rurale di 6,5 vani, registrato come casa popolare. Nel luglio del 2006 il casale viene ristrutturato e i vani diventano 9, per 165 metri quadrati di superficie coperta. La categoria catastale non cambia. Nel frattempo spunta un nuovo casale di cinque vani accatastato come abitazione civile. Il secondo casale, dopo una serie di lavori, passa da cinque a 7,5 vani mentre ora al posto del casaletto c’è una nuova struttura della grandezza di 179 metri quadri e un’altra struttura di altri 317 metri quadri: un totale di 16,5 vani e 661 metri quadrati. A cui qualche tempo fa si è aggiunta una piscina, costruita con la demolizione e la ricostruzione di un fabbricato per lavori del valore di 500mila euro. Non si tratta quindi di una casa popolare di 800 metri quadri a Roma.

E infatti, non si trattata di una casa popolare, e neppure di un sontuoso resort: le foto, reperite da un portale di Subiaco, risultano restituire un’abitazione molto più sobria e, soprattutto, non una casa popolare. Interviene l’amministrazione comunale sulle residue incertezze precisando «l’ aumento di cubatura è stato fatto grazie al piano casa della Regione Lazio» e che la piscina è «una pertinenza» e dunque, verificando con le “nuove” foto del presunto immobile, il caso sarebbe un autentico non caso, se non un Morandi 2.0.

Sulla vicenda Giachetti ha già provveduto a rilasciare dichiarazioni aspre ed al fulmicotone ai microfoni di Tagadà, su La7:

“Il livello di disperazione del Movimento 5 Stelle li ha porta a scappare da Roma, a buttarla in caciara e ad attaccarsi alla bufala, gia’ uscita sul ‘Fatto Quotidiano’, dei miei ‘casaletti’ abusivi di Subiaco. Avendo messo i miei avvocati a studiare la vicenda, posso garantire che se diventero’ sindaco il primo gruzzolo che derivera’ dalla vicenda andra’ ai servizi sociali di Roma”.

Ancora una volta, la parola spetterà agli avvocati. Ed ancora una volta, ci ripromettiamo di rivederci qui con gli esiti di quanto scoperto in tale sede.

Ma possiamo già, senza ombra di dubbio, dichiarare che la foto del faraonico resort non ha niente a che vedere neppure con le accuse lanciate in clima elettorale, essendo, appunto, la foto di un resort e non dell’immobile che avrebbe dovuto astrattamente citare.

Ciò che è vero è che nella fantasiosa immaginazione di chi diffonde bufale virali tutte le piscine assumono l’aspetto di residence faraonici spuntati chissà come nel centro delle città.

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