BUFALA E PRECISAZIONI Numeri arabi nelle scuole italiane pretesi da Tarim Bu Aziz

Grossa indignazione in Rete in merito ad una presunta richiesta riguardante l’introduzione dei numeri arabi nelle scuole italiane pretesi da Tarim Bu Aziz.

Sta facendo il giro dei social, infatti, un post che evidenzia ancora una volta il clima di tensione che si è venuto a creare tra tanti italiani, propensi a credere a tutto e tutti, inclini a credere alla loro immagine preconcetta di culture ritenute colpevoli di voler imporre usanze e traduzioni: il tutto senza toccare il discorso relativo alla criminalità, con cui si aprono parentesi ancora più complesse.

Il messaggio che è stato trattato anche da Repubblica recita testualmente “Questo è Tarim Bu Aziz. Per una maggiore integrazione chiede di introdurre i numeri arabi nelle scuole italiane. Tu cosa gli rispondi?“. Chiaro il tentativo di alimentare indignazione e tensioni da parte di una pagina Facebook che evidentemente ha provato (con successo) a dar vita ad un post che facesse parlare di sé. Ovviamente puntando sulle scarse conoscenze che, purtroppo, in tanti hanno dimostrato di possedere sull’argomento.

Foto a caso e ovviamente commenti che inneggiano l’utilizzo della ruspa, quasi a voler riprendere forzatamente Salvini (nonostante non si parli di rom), fino ad arrivare chi accusa questi popoli di volerci imporre le loro usanze. Peccato che i numeri arabi sono quelli che utilizziamo ogni giorno dopo la loro introduzione in Europa nel XIII secolo d.C. dal pisano Leonardo Fibonacci, il quale li scelse nel suo liber abaci.

Ricapitolando, ad oggi non esiste alcuna richiesta di introduzione di numeri arabi nelle scuole italiane, stando ad una fantomatica pretesa da parte di Tarim Bu Aziz, personaggio che dal canto suo nemmeno esiste secondo facili ricerche portate a termine. Del resto, puntare sul tema immigrazione di questi tempi è cosa assai scontata, ma per l’ennesima volta abbiamo avuto prova che in tanti ricondividono post del genere senza i dovuti approfondimenti.

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