Ha preso piede il 16 settembre una bufala sui social, secondo cui Autostrade avrebbe imposto ai propri dipendenti una vera e propria raccolta fondi a titolo di risarcimento per le famiglie delle vittime constatate dopo il crollo del Ponte Morandi. In particolare, in Rete è stato strumentalizzato un modulo attraverso il quale i dipendenti avrebbero confermato la volontà di donare le ore di lavoro, con le relative retribuzioni, al fine di dare un sostegno economico a coloro che hanno perso dei cari lo scorso 14 agosto a Genova.
Si tratta di una vera e propria bufala che accentua il malcontento del popolo italiano nei confronti di Autostrade. In altri frangenti avremmo parlato di “disinformazione”, in quanto l’iniziativa esiste ed è opera di un’azione volontaria da parte di alcuni gruppi di dipendenti. Considerando il fatto che nelle ultime ore è stato fatto passare il concetto di una vera e propria imposizione, si sconfina tuttavia nelle fake news. Questo quanto precisato da Autostrade:
“Autostrade per l’Italia ricorda che la raccolta di fondi promossa a favore delle famiglie delle vittime della tragedia del ponte Morandi è un’iniziativa spontanea di alcuni dipendenti, nata dalla loro sensibilità. Si tratta dunque di un’iniziativa che la società ha deciso semplicemente di sostenere e supportare e che si realizza su base esclusivamente volontaria, attraverso la libera ed eventuale decisione di ogni lavoratore della società di devolvere il corrispettivo economico di una o più ore del proprio lavoro. Quest’iniziativa ovviamente non ha e non potrebbe mai avere nulla a che fare ne’ con i contributi per le primissime necessità che la società ha già versato agli abitanti e ai commercianti della Zona Rossa, ne’ con il piano di interventi per Genova dal valore di 500 milioni di euro annunciato dalla società il 18 agosto scorso a Genova. Dispiace molto constatare come anche iniziative così nobili possano essere oggetto di strumentalizzazioni fondate su notizie false e tendenziose“.
Da sottolineare anche il commento di un dipendente a proposito la raccolta fondi avviata per le famiglie delle vittime riguardanti il crollo del Ponte Morandi: “Sono una dipendente di Autostrade e mi spiace leggere che un gesto voluto da NOI dipendenti sia stato travisato dai giornalisti. A tutti voi che scrivete voglio ricordare che la nostra azienda è composta da PERSONE che hanno il desiderio di essere vicini a.GENOVA ed ai Genovesi“.
Insomma, importante evidenziare la natura spontanea della raccolta fondi che è stata concepita non da Autostrade, ma dai suoi dipendenti, affinché si possa dare un sostegno concreto alle famiglie che hanno perso qualcuno dopo il crollo del Ponte Morandi.
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