Ci segnalano un post della pagina Facebook acchiappalike Apple iPhone Trieste for Refugees:
Per chi dovesse riscontrare problemi di visualizzazione, riportiamo il testo allegato all’immagine:
Siccome nel piano di accoglienza per gli ospiti extracomunitari richiedenti asilo sono stati acquistati numero 760 (settecentosessanta) smartphone marca Apple, dei seguenti modelli I-Phone 6s, 6s Plus, 7 e non essendo stati utilizzati e solo parzialmente distribuiti in quanto non graditi da tutti gli utenti che hanno optato per smartphone Android, le eccedenze verrano redistribuite alla popolazione residente nel Comune di Trieste attraverso questa pagina.
Per poter accedere alla graduatoria e prenotare uno smartphone in palio bisogna seguire la seguente procedura di attivazione:1- mettere like a questa pagina
2- condividere questo post
3- commentare scrivendo il modello gradito ed il colore (Grigio, Argento, Oro)
4- ed il numero di animali domestici eventualmente posseduti all’interno del nucleo familiare (se non posseduti, scrivere 0).
Per il piano di sensibilizzazione alla cura degli animali d’affezione, il fatto di esserne in possesso costituirà titolo preferenziale.
La strategia è tipica delle pagine dell’Amen, dell’Ok e del Colore alle quali abbiamo dedicato una nostra guida utile. A tradire l’intento della pagina, oltremodo, è la sua fondazione risalente al 29 luglio, stessa data della pubblicazione del post. La bufala cavalca l’onda dell’argomento “smartphone” correlato all’immigrazione, e descrive addirittura una situazione di rifiuto dei dispositivi Apple di alcuni richiedenti asilo che avrebbero dunque preferito un telefono con sistema Android. Il post ha raggiunto 438 condivisioni, un numero relativamente basso rispetto alle pagine dello stesso calibro. Tale fenomeno è dovuto all’accortezza di molti utenti che hanno subito notato la farsa.
Non ci si meraviglia, in ogni caso, della presenza di altri utenti che invece hanno creduto alla messinscena. Questo genere di pagine nascono per accumulare priorità e iscritti con iniziative inventate ma che fanno gola all’utenza media. Con la richiesta di iscriversi alla pagina, commentare e condividere il post, l’attenzione crescente offre priorità nella home di Facebook facendo sì che il post venga notato da più persone possibili.
Trattasi dunque di una bufala – un’iniziativa di tale portata avrebbe dovuto avere un riscontro sulle testate ufficiali, ma non perviene – costruita secondo la strategia dell’acchiappalike. Nella forma tipica.
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