Divulgazione

Bender Inn, la locanda degli orrori

Detroit, 1937

I Bender vivevano nella strada per Independence, nel Kansas. Ci eravamo fermati lì, nel corso della strada verso la Little House. Papà stava abbeverando i cavalli e a noi portava da bere dal pozzo vicino alla porta di quella casa. In quel momento vidi Kate Bender in piedi sulla soglia. (…) Quella era l’unica locanda in cui i viaggiatori potevano fermarsi a sud di Independence, e proprio lungo quella strada era scomparsa molta gente.

È il 1937 e in un magazzino di Detroit si sta svolgendo una fiera letteraria. A prendere parola è Laura Ingalls Wilder, che solamente due anni prima ha pubblicato il terzo volume della serie Little House, intitolato La Piccola Casa Nella Prateria. Sì, proprio quello. Con questo discorso Laura vuole raccontare quella parte omessa nella sua collana di letteratura per ragazzi. Perché, Laura, in quel confronto con il pubblico, dice che ciò che ha appena svelato non è adatto ai piccoli lettori?

Intorno alla locanda cui Laura fa riferimento sono stati rinvenuti resti umani, tra cui il corpicino di una bambina sepolta viva. Pare che addirittura lo stesso padre della scrittrice abbia preso parte a quei macabri rinvenimenti. Per scoprire cosa sia successo dobbiamo fare un salto a ritroso nel 1862, quando l’Homestead Act promosso dal governo americano sottrae i territori ai nativi americani Osage per offrirli a tutti coloro che si impegneranno a coltivarli. Con l’Homestead Act gli indiani Osage vengono trasferiti dalla contea di Labette all’Oklahoma, lasciano spazio ai coloni europei. Nel 1870 cinque famiglie approdano in quel pezzo di terra. Tra questi ci sono i Bender, ai quali vengono assegnati 160 acri sull’Osage Trail.

La Bender Inn

John “Pa” Bender ha 60 anni e parla poco l’inglese; John Jr ne ha 25, parla l’inglese e la gente del luogo lo chiama “mezzo scemo”; Elvira “Ma” Bender ne ha 55, e per il suo carattere facile all’ira viene chiamata “she devil”. La perla della famiglia è Kate, 23 anni e attraente, che ostenta doti da sensitiva e promuove l’amore libero. Sarà lei la maggiore attrazione della Bender Inn, la piccola locanda allestita proprio sull’Osage Trail che presto diventerà un’ambita meta di passaggio per tutti i viaggiatori diretti ad ovest. In realtà si tratta di uno stanzone diviso a metà da una tenda. Nella parte posteriore soggiorna la famiglia, in quella anteriore viene allestito l’emporio con tutti i servizi utili ai clienti, dalle merci secche alla possibilità di pernottamento. Una cattedrale nel deserto, quindi, da parte di coloni che secondo alcuni arriverebbero dalla Germania, secondo altri dai Paesi Bassi. Molti viaggiatori che passano di lì, tuttavia, non faranno mai ritorno.

Nel maggio 1871 a Drum Creek, a poche miglia dalla Bender Inn, viene rinvenuto il corpo di un uomo con il cranio fracassato e la gola tagliata. Nel febbraio 1872 i corpi di altri due uomini vengono rinvenuti con le stesse ferite del primo. Dopo l’autunno 1872, periodo in cui aumentano gli scomparsi sull’Osage Trail, i vigilantes iniziano le ricerche. Non mancano i momenti in cui vengono accusati e arrestati innocenti, per questo le indagini non portano risultati. Nel 1873 arriva la svolta.

La scomparsa di George Newton Longcor e William Henry York

George Newton Longcor perde sua moglie e per questo decide di lasciare Independence per viaggiare verso lo Iowa insieme alla sua piccola Mary Ann. Dopo la loro partenza, tuttavia, si perdono le loro tracce. Ad allarmarsi è il dottor William Henry York, che ha venduto a Longcor dei cavalli e un carro per il viaggio. York si allarma perché qualcuno gli riferisce che vicino Fort Scott sono stati rinvenuti i cavalli e il carro, abbandonati. William si mette in viaggio verso Fort Scott e proprio lì trova gli animali, il carro e anche i vestiti del suo amico George e della figlioletta Mary. Certo che qualcosa di grave sia successo, William si immette sulla strada del ritorno verso Independence, ma nel tragitto si imbatte nella Bender Inn. Da quel momento nessuno avrà più notizie del dottore.

William potrebbe essere una delle tante vittime, ma ha due fratelli importanti: Ed è un colonnello mentre Alexander è senatore del Kansas. Ed raduna un gruppo di 75 uomini e inizia le ricerche, che lo portano proprio alla Bender Inn. Lì i Bender negano di aver visto William, ma ai ricercatori indicano Drum Creek, lo stesso luogo in cui – raccontano – John Jr avrebbe subito un agguato dagli indiani Osage. A quel punto Ed e la sua squadra non hanno prove per incastrare i Bender, e fanno marcia indietro.

Pochi giorni dopo Ed raccoglie la testimonianza di una donna che racconta di essere sfuggita a un’aggressione da parte di Elvira Bender. È il 3 aprile 1873 e il colonnello organizza una nuova spedizione. Un gruppo di vigilantes si presenta nuovamente alla Bender Inn, e questa volta Elvira simula l’incapacità di capire l’inglese. Quando Ed la incalza, però, la donna inizia ad imprecare ed inveire contro gli uomini in un inglese fluido. Il colonnello inizia a sospettare, ma la lingua usata dalla donna non può essere una prova.

La scomparsa dei Bender

Poco tempo dopo la giunta comunale raduna i cittadini nella scuola di Harmony Grove e annuncia che saranno effettuate perquisizioni in tutte le proprietà da Big Hill Creek e Drum Creek. Tra i presenti, ci sono anche John Jr e John Sr. Nei giorni successivi alcuni residenti fanno notare che dalla locanda dei Bender non vola una mosca da giorni. I loro animali giacciono denutriti, altri sono morti. Per molti i Bender sono gli ennesimi scomparsi di quei territori, ma quando l’ufficiale comunale Leroy Dick fa irruzione nella proprietà fa una macabra scoperta.

La locanda degli orrori

Dalla locanda arriva un cattivo odore. I vigilantes, tenaci nel vincere le nausee dovute a quel lezzo, scoprono che nella parte posteriore della tenda c’è una botola inchiodata al terreno. Una volta spalancata la botola, trovano del sangue rappreso ma nessun corpo. Le ricerche si spostano nell’orto e nel meleto, ed ecco l’inferno. Il corpo di William York, il dottore, giace insieme ad almeno altri dieci corpi, tutti con il cranio fracassato e la gola recisa. Accanto ai resti di York trovano quelli della piccola Mary Ann. La bambina è stata sepolta viva e giace accanto ai resti di suo padre. Su altri corpi sono state praticate “mutilazioni indecenti” e non meglio specificate.

Da quel momento si moltiplicano le testimonianze dei viandanti sopravvissuti. I Bender erano soliti far accomodare gli ospiti con le spalle verso la tenda che divideva in due la locanda. John Sr, nascosto dietro la tenda, improvvisamente colpiva il malcapitato con un martello ed Elvira, subito dopo, interveniva con un coltello per sgozzare la vittima. I vigilantes rinvengono, inoltre, alcuni fori di proiettile all’interno del locale. Si presume che alcune vittime abbiano tentato una disperata difesa per scampare agli agguati. Ma dove sono i Bender?

 

La famiglia

Durante i rilievi, i ricercatori rinvengono una Bibbia con note in tedesco in cui il nome di John Jr viene indicato anche come John Gebhardt. A questo punto il cognome dei Bender potrebbe essere falso. Il rinvenimento di quella Bibbia e le testimonianze di altri residenti scoperchiano un mondo misterioso: John “Pa” Sr sarebbe in realtà John Flickinger; le reali generalità di Elvira Bender sarebbero Almira Meik. Almira avrebbe partorito 12 figli tra cui Eliza, nata da un certo Griffith, e quella ragazza sarebbe proprio Kate. Kate sarebbe sposata con John Gebhardt, lo stesso che nella Bender Inn viene spacciato per suo fratello John Jr e che quindi, in realtà, sarebbe suo marito.

Inoltre, Almira avrebbe avuto tanti mariti molti dei quali sarebbero morti con la testa fracassata. Tutti verrebbero dalla Germania o dai Paesi Bassi. Tutto suggestivo e confuso, va bene, ma che fine hanno fatto i Bender? Il senatore Alexander York (fratello del dottor William, una delle vittime, ricordiamolo) e il governatore del Kansas Thomas A. Osborn organizzano le ricerche della famiglia sanguinaria scomparsa con una taglia da 2000 dollari.

Dove sono i Bender?

Dei Bender vengono rinvenuti soltanto i cavalli in località Thayer, 12 miglia a nord della Bender Inn. Le indagini non portano risultati, con i Bender che sembrano svaniti nel nulla. Solo un uomo, un certo Mit Cherry, viene accusato di essere un complice per aver falsificato la lettera di una vittima indirizzata alla moglie. Si dice che John Jr e Kate siano fuggite oltre il confine con il New Mexico, ma non vengono organizzate ricerche. Si dice che John Jr sia morto di apoplessia, che John “Pa” Sr ed Elvira siano fuggiti nel Missouri; due viaggiatrici vengono accusate di essere Elvira e Kate, ma non si hanno prove; i Bender uccisi dai vigilanti? No, nessuna prova; John Jr è stato arrestato nell’Idaho per aver ucciso un uomo con un martello?

In effetti un prigioniero colpevole di quel crimine c’è, ma fugge dalla detenzione recidendosi un piede. Nel tragitto muore dissanguato, e quando il corpo viene rinvenuto è troppo decomposto per essere identificato. Altre due donne, arrestate per furto, vengono accusate di essere le Bender. Nessuna prova, quindi non si prosegue.

Che c’entra Laura Ingalls Wilder?

Ritorniamo alla scrittrice Laura Ingalls Wilder. L’autrice de La Piccola Casa Nella Prateria sostiene che suo padre partecipò ai rilievi nella Bender Inn e che addirittura avrebbe conosciuto George Newton Longcor. Nei giorni delle ricerche, il padre avrebbe detto alla famiglia che i Bender “non saranno mai trovati”, e da questa frase Laura conclude che i Bender sarebbero stati uccisi dai vigilantes, tra cui suo padre.

Queste sue affermazioni generano una controversia: i delitti dei Bender furono scoperti nel 1873, mentre la famiglia Ingalls lasciò il Kansas nel 1871. Secondo gli studiosi, Laura Ingalls Wilder avrebbe sentito la storia dei Bender all’età dei 4 anni e da lì avrebbe elaborato la sua storia di fantasia.

Tra l’altro, fa notare la studiosa Debbie Reese, secondo il discorso tenuto da Laura Ingalls nel 1937 a Detroit raccontare i fatti di sangue dei Bender sarebbe stato fuori luogo per la sua letteratura per ragazzi, mentre mettere in bocca ai personaggi della collana Little House frasi come: “Un indiano buono è un indiano morto” è stato considerato più appropriato. La Reese conclude che la Wilder, oltre ad aver palesemente mentito su suo padre e sui Bender, avrebbe omesso quella storia criminale perché gli assassini erano bianchi.

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