Phishing alla pagina Facebook della Feltrinelli di Bologna

Ci segnalano i nostri contatti un curioso attacco phishing alla Feltrinelli di Bologna: i legami tra la subcultura nerd ed i movimenti alt-right sono assodati in tutto il resto del mondo, ma proprio per questo quando da noi scenari da La Rivincita dei Nerd si convertono in grottesca propaganda, ecco che il grottesco si fa farsa e ridanciano, e di nuovo amarezza.

Abbiamo provveduto a screenare il link incriminato, e abbiamo anche archiviato una versione mediante WebArchive

L’attacco hacker alla Feltrinelli di Bologna

Provvediamo anche a sbobinare il testo, a beneficio di chi usasse sistemi di lettura automatizzata

+++COMUNICATO UFFICIALE+++

Il consiglio direttivo de “la
Feltrinelli” di P.zza Ravegnana sente il bisogno di prendere parola sui fatti occorsi nel tardo pomeriggio di ieri.

Alle ore 18.00, come previsto, abbiamo ospitato la presentazione dell’ultimo libro dell’ex ministro Minniti, accompagnato dal professor Panebianco, dal deputato Pd De Maria e dal monsignor Zuppi.

Perché abbiamo invitato Marco Minniti? Marco non è solo un ex ministro, è anche e soprattutto un dirigente di punta del Partito Democratico, nostro fedele finanziatore. Il nostro rapporto con questo partito è ormai decennale: possiamo dire che se siamo ancora qui, a disposizione di tutti i bolognesi, è perché il PD ci paga. E noi gliene siamo grati. Ma Marco è anche uno scudiero della nostra idea di mondo: un mondo senza disturbatori, un mondo ordinato e senza tutte quelle persone (di solito nere) che vengono a degradare la nostra città. Dobbiamo oggi stringerci attorno a Minniti, perché forze oscure stanno cercando di rubare il suo prezioso lavoro da ex-ministro. Stiamo parlando di Salvini che grazie all’impegno del nostro Marco, sta vivendo di rendita. Se oggi Salvini può fermare i barconi è grazie a lui, grazie al PD. GRAZIE A NOI. Dobbiamo dirlo!

I disordini accaduti fuori dalla nostra libreria dimostrano che chi oggi contesta, sobilla e ci attacca è mosso da grande invidia. Fonti della polizia ci dicono che lo fanno perché non riescono a pagare i nostri libri. E ci mancherebbe.

A non tutti è data la possibilità di leggere i nostri libri. Di certo non a chi, senza mezzi, vive ai margini della società, non è stato in grado di trovare un lavoro redditizio o vivacchia grazie alla disoccupazione. Ci fate ribrezzo, pezzenti.

Si fa un gran parlare di libertà di espressione. Noi, come libreria diffusa in tutto il Paese, abbiamo sempre avuto un’idea chiara in merito: la libertà di parola dipende dallo spread. È evidente che oggi non potete permettervela.

Infine vorremmo esprimere il nostro più sincero ringraziamento alle forze di polizia, alle quali devolviamo mensilmente una parte dei nostri ricavi per occasioni come queste. Ok i libri, ma l’educazione si fa soprattutto col manganello! Grazie ragazzi.

Continuate a seguirci, continuate a leggerci, continuate a difendere il PD o saremo invasi da neri, lavoratori che non arrivando a fine mese non fanno girare l’economia e quelli che si lamentano perché – dicono – hanno perso il lavoro. Solo questo partito può farci uscire da questo pantano.

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Il direttore

Un lungo e quasi incomprensibile non sequitur, un attacco gratuito alla Feltrinelli di Bologna dove si condensano tutti i più odiosi luoghi comuni della propaganda alt-right in Italia, dal “comunista ricco e radical chic che può permettersi i libri” alle lodi sperticate e sfacciatamente lecchine all’attuale maggioranza, passando per la xenofobia rampante e (non troppo) vaghe accuse al PD che vanno tanto di moda e creano viralità.

Si tratta di phishing, una forma di hacking basata sul Social Engineering di cui vi abbiamo parlato più volte, e che solitamente viene usata per estorsioni e truffe ma, in questo caso, è stata usata per un grossolano, e politicamente interessato, “scherzo” alla casa editrice.

Il Phishing, come vi abbiamo detto a suo tempo, si tratta dell’evoluzione dell’antica truffa del soggetto travestito da avvocato o carabiniere che chiede di poter entrare in casa di un anziano o altra persona di facile credulità: vestito di panni “autoritari”, il soggetto acquisisce accesso per le sue operazioni.

Ci conferma Feltrinelli, che abbiamo contattato dopo aver scoperto il caso, che la pagina di phishing esiste quasi indisturbata (salvo l’occasionale autooscuramento) dal 2014, e nonostante le ripetute richieste di rimozione al Social Network di Menlo Park, la stessa è rimasta online, pronta a riapparire per sferrare le sue bordate allo “scomodo editore”.

Vi lasciamo immaginare i commenti, tra il divertito per tale esibizione di asservimento ad una determinata fazione politica al tifo sperticato e grottesco.

Quindi, massima solidarietà alla Feltrinelli di Bologna vittima di questo attacco hacker.

Quando e se gli sarà possibile riprendere il controllo della pagina ed individuare i responsabili desiderosi di vendetta o di ribadire la loro posizione politica, vi sarà comunicato nelle prossime ore.

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